Scoperto da poco, un brevetto, che risale a tre anni fa presentato da Google, descrive giocattoli ‘connessi’ ad internet che sarebbero in grado di interagire con, ascoltare e rispondere agli utenti per divertire non solo i bambini, ma anche per controllare i dispositivi collegati in tutta la casa.
Il creatore del brevetto viene menzionato col nome di Richard Wayne DeVaul, ed è il "direttore di rapida valutazione e scienza folle" presso i laboratori sperimentali Google X, stando a quanto si legge su Android Authority. Il brevetto rivela come questi prodotti possono includere microfoni, telecamere, altoparlanti e motori, oltre ad una connessione wireless a Internet.
Molto simile al comando vocale "Okay, Google" con cui possiamo comandare i nostri dispositivi mobili, anche questi giocattoli potrebbero richiedere la pronuncia di una parola o una frase per l’attivazione. Secondo il documento, questi giocattoli sarebbero molto realistici, fornendo interazioni umane simili alla persona che utilizza il dispositivo.
Il brevetto è stato portato alla luce dalla società legale SmartUp, come riportato dall’edizione online della Bbc, ed è stato originariamente presentato a febbraio 2012 mentre la pubblicazione è di pochi giorni fa.
Il creatore di brevetto spiega: "Per esprimere l’interesse, un dispositivo antropomorfo può aprire gli occhi, alzare la testa e / o mettere a fuoco lo sguardo per l’utente. Per esprimere la curiosità, [esso] può inclinare la testa, solcare la fronte, e / o grattarsi la testa con un braccio."
L’obiettivo finale non è solo per i bambini di utilizzare questi giocattoli, tuttavia. Il documento suggerisce che i dispositivi potrebbero essere utilizzati per controllare altri dispositivi elettronici in casa, come ad esempio lettori DVD, termostati, finestre motorizzate e tende, e molto altro ancora. Questa idea è certamente qualcosa che rientra nel mondo dell’Internet of Things, o Internet delle cose, che negli ultimi mesi stiamo imparando a conoscere perché sarà il futuro della ‘casa intelligente’.
Molto è cambiato da quando questo brevetto è stato depositato nel 2012. Molte persone sono molto più preoccupate per la privacy al giorno d’oggi, soprattutto quando si tratta di privacy dei propri figli. Se già sarà difficile convincere i consumatori che gli oggetti intelligenti dell’Internet of Thing potranno tornare utili per semplificare la vita domestica, difficile immaginare che ci saranno genitori che consentiranno ai propri figli di interagire con giocattoli che ‘hanno una intelligenza propria’.
I dispositivi collegati non sono nulla di nuovo, anche se non molte aziende hanno messo a punto un dispositivo completamente collegato che potrebbe essere in ascolto e raccogliere dei dati in ogni momento. Tuttavia, non possiamo dimenticare il caso degli Smart TV di Samsung, dopo che alcuni modelli sono stati ‘accusati’ di registrare attraverso il microfono incorporato i suoni dell’ambiente circostante (approfondisci qui).
Ricordiamo che molti dei brevetti di Google in realtà non diventano prodotti di consumo, quindi non ci resta che aspettare e vedere se uno di questi giocattoli intelligenti arriveranno sul mercato. Certo è che il brevetto ha tre anni.