Ad Aprile, il gigante di Internet Google e otto dei principali editori europei hanno lanciato Digital News Initiative, una partnership che ha l’obiettivo di supportare il giornalismo di qualità attraverso la tecnologia. L’iniziativa è aperta a qualunque organizzazione che operi nel settore dell’informazione digitale in Europa, grande o piccola, affermata o nuova arrivata, e da quando è stata lanciata più di 120 organizzazioni hanno deciso di aderire. Il 22 Ottobre, Google ha annunciato l’apertura del bando per presentare progetti per il DNI Innovation Fund e la speranza del colosso di Mountain View è che "la partecipazione aumenti ulteriormente".
Ad aver fondato il gruppo sono Les Echos (Francia), FAZ (Germania), The Financial Times (Regno Unito), The Guardian (Regno Unito), NRC Media (Paesi Bassi), El Pais (Spagna) e Die Zeit (Germania). In rappresentanza dell’Italia troviamo La Stampa. Nella Digital News Initiative sono comprese anche organizzazioni che si occupano di giornalismo tra cui lo European Journalism Centre (EJC), il Global Editors Network (GEN), l’International News Media Association (INMA).
I membri del gruppo si sono uniti insieme per formare un gruppo di lavoro per studiare i modi per "aumentare le entrate, il traffico e il coinvolgimento del pubblico".
L’iniziativa potrà contare su un fondo di 150 milioni di euro per progetti in grado di dimostrare un nuovo approccio al giornalismo digitale. Nel corso dei prossimi tre anni, saranno resi disponibili sotto forma di finanziamenti a fondo perduto. Chiunque lavori all’innovazione dell’informazione online può richiedere i contributi, inclusi editori riconosciuti, testate solo online e start up tecnologiche legate al mondo dell’informazione. Ogni anno ci saranno almeno due sessioni nelle quali sarà possibile presentare progetti per il finanziamento. La prima ha inizio il 22 Ottobre 2015 e si chiuderà il 4 dicembre 2015. La prossima inizierà nella primavera del 2016; i dettagli verranno annunciati sul sito della Digital News Initiative.
Altra cosa importante, Google investirà nella formazione e nello sviluppo di nuove risorse per giornalisti e redazioni in Europa e finanzierà ricerche sullo scenario media, istituendo ad esempio borse di studio per la ricerca accademica sul giornalismo computazionale.
La DNI è alla ricerca di progetti che "propongano un nuovo modo di pensare nell’ambito del giornalismo digitale", che supportino "lo sviluppo di nuovi modelli di business" o anche che "cambino le abitudini degli utenti per quanto riguarda le news digitali". I progetti possono avere un forte carattere sperimentale, ma devono avere degli obiettivi ben definiti e una componente digitale significativa. Avranno successo i progetti "caratterizzati da innovazione e impatto positivo sulla produzione di giornalismo digitale originale e sulla sostenibilità futura del settore" si legge nella descrizione di come funziona il Fondo aperto a editori affermati, realtà attive esclusivamente online, nuove start-up, partnership collaborative e singoli individui residenti nei paesi della UE e EFTA.
Sono disponibili tre categorie di finanziamenti: Prototipi per progetti in fase iniziale, con idee ancora da mettere in pratica e presupposti ancora da dimostrare; Progetti di medie dimensioni per richieste di finanziamento che coprono fino al 70% del costo totale del progetto; Progetti di grandi dimensioni per richieste di finanziamento che coprono fino al 70% del costo totale del progetto. Il finanziamento ha un limite massimo di 1 milione di euro.
Il sito della Digital News Initiative contiene tutti i dettagli, tra cui i criteri di idoneità, i termini e le condizioni e i moduli per presentare la domanda di finanziamento. Le richieste di partecipazione dovranno essere in inglese; la prima sessione si chiude il 4 dicembre 2015.
Google e l’Europa: un rapporto complicato
L’alleanza Digital News Initiative nasce in un momento in cui Google non è vista di buon occhio in Europa.
All’inizio dell’anno, la Commissione Ue si è attivata contro il colosso di Mountain View per abuso di posizione dominante, mentre mesi prima in Spagna ha chiuso il servizio Google News in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme a favore dei produttori di contenuti. Google ha dovuto affrontare anche la minaccia dei costi di licenza per le sue pubblicazioni di notizie in Francia.
Dopo un’indagine di cinque anni, il capo antitrust europeo ha accusato Google di aver abusato della sua posizione competitiva per deviare il traffico verso i siti della concorrenza e favorire i propri prodotti. La Commissione europea ha detto che continuerà "attivamente ad indagare" su Google e su altre tre questioni relative alla sua attività di ricerca, tra cui alcune delle restrizioni che impone alle inserzionisti. La commissione ha anche detto di aver aperto un’indagine formale contro il software mobile Android di Google.
Il progetto Digital News Initiative non nasce in risposta alle accuse della Ue, dice Google, secondo cui i primi passi che hanno portato alla creazione della Digital News Initiative si sono mossi in seguito ad una conferenza tenutasi lo scorso novembre co-ospitata dalla Knight Foundation.
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