Nel 2013, prima che Tesla registrasse i suoi primi utili trimestrali, il numero uno della casa automobilistica Elon Musk era in trattativa con Google per vendere l’azienda. E’ quanto rivela due anni dopo un rapporto di Bloomberg, secondo cui Musk, con la società vicina alla bancarotta, avrebbe contattato il fondatore e Ceo di Google, Larry Page, per proporgli l’acquisizione.
"L’8 maggio 2013 Tesla Motors hascioccato quasi tutti pubblicando il suo primo trimestrale con profitto", scrive il giornale online, con una domanda superiore alle attese per il suo modello Model S di berlina elettrica. Quel momento ha segnato l’inizio di una svolta per la casa automobilistica tumultuosa di Elon Musk. L’anno successivo la Model S ha vinto la maggior parte dei più importanti riconoscimenti del settore automobilistico e la quotazione di Tesla è aumentata di circa cinque volte, a più di 200 dollari. Poche settimane prima, tuttavia, Tesla era sull’orlo del fallimento.
Prima di quel maggio 2013 l’azienda stava lottando per trasformare i preordini dei suoi veicoli in vendite effettive. Il capo di Tesla ha quindi iniziato la negoziazione di un accordo per vendere la società a Google attraverso il suo amico Larry Page, il co-fondatore del gigante della ricerca e chief executive officer, secondo le fonti di Bloomberg.
Contattati da Bloomberg, il portavoce di Tesla Ricardo Reyes e il portavoce di Google Rachel Whetstone hanno rifiutato di commentare. "Non voglio speculare su voci," Page ha detto quando gli è stato chiesto se Google avesse considerato l’acquisto di Tesla, aggiungendo che una "società di auto è abbastanza lontana dai pensieri di Google."
Anche se Tesla ha trascorso diversi anni per la progettazione e costruzione della sua auto elettrica Model S, la vettura è stata immessa sul mercato nel mese di giugno 2012 con alcune caratteristiche mancanti. I suoi elementi di sicurezza, software, e la interni erano migliori di quanto la maggior parte delle auto di lusso offrivano allora, ma senza i sensori di parcheggio assistito come le auto delle rivali BMW e Mercedes-Benz.
A non portare avanti le trattative pare sia stata la domanda più alta delle attese per la berlina elettrica Model S e la conseguente crescita dei conti Tesla.
L’argomento viene approfondito nel libro "Tesla, SpaceX, and the Quest for a Fantastic Future", scritto dal giornalista di Bloomberg Ashlee Vance. Per il libro l’autore ha intervistato Musk e diverse persone vicine all’azienda, scoprendo che la casa specializzata in auto elettriche due anni fa era in difficoltà economiche e non riusciva a "farsi prendere sul serio dai principali fornitori". Musk era quindi disposto a vendere la società, e i colloqui con Google erano in fase avanzata e, forse, si sarebbero conclusi con l’acquisizione se non fosse stato per quel trimestrale positivo reso pubblico l’8 maggio 2013.
Musk, che è amministratore delegato sia di Tesla che della società di trasporto spaziale SpaceX, è noto per anticipare le notizie delle aziende che gestisce sul suo account personale di Twitter con una disinvoltura. Lo ha fatto di nuovo qualche settimana da, quando ha detto in meno di 140 caratteri che dobbiamo presto aspettarci l’annuncio di un nuovo prodotto da Tesla. La presentazione è prevista per il giorno 30 aprile presso la sede della società a Hawthorne, in California.
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