Progetto Ara, il telefono modulare di Google, avrebbe dovuto essere disponibile nell’autunno del 2016 per gli sviluppatori, come annunciato da Google alla sua conferenza I/O 2016, una ultima fase prima del lancio previsto sul mercato nel 2017.
La prima apparizione pubblica del prototipo del telefono Ara risale al conferenza degli sviluppatori Google I/O del 2014, occasione in cui il responsabile tecnico per il progetto Ara, Paul Eremenko, ha mostrato i progressi fatti fino a quel momento dal suo team con il ‘telefono modulare’. Paul ha mostrato agli sviluppatori presenti alla sessione un prototipo di telefono modulare, ed è stata la prima volta che il dispositivo ha fatto la sua apparizione in pubblico, ricevendo applausi dai presenti in sala non appena è stato mostrato. Del telefono modulare oltre al fattore di forma e alla schermata iniziale non è stato mostrato altro. Tuttavia, è stato abbastanza per mostrare i progressi fatti per questo progetto fino a quel momento. Eremenko aveva anche annunciato una sfida per gli sviluppatori: un premio in denaro in 100.000 dollari per chi riusciva a realizzare un modulo che avrebbe permesso ad un telefono di fare qualcosa che un telefono non ha mai fatto prima.
Invece di una configurazione completamente aperta, l’hardware di Progetto Ara è stato concepito con RAM, SoC, memoria interna statici oltre ad un display da 5,3 pollici. Tutto il resto modulare. Tra i moduli aggiuntivi erano stati previsti un cavalletto, Display e-ink per le notifiche, lettore di impronte digitali, fotocamere, altoparlante e microfono.
Quando LG G5 è stato lanciato, molti hanno pensato che il concetto di modularità proposto da LG fosse scadente, ma non sarebbe dovuto essere tanto diverso quello che Project Ara avrebbe potuto offrire, almeno all’inizio. La differenza visibile tra i due dispositivi a questo punto era il fattore di forma. Google aveva pensato di attaccare i modulo allo scheletro del dispositivo, mentre il G5 consente di aggiungere componenti nella parte inferiore del dispositivo. A LG G5 è possibile aggiungere moduli (chiamati ‘Friends’) per potenziare la fotocamera o integrare un modulo per avere un audio migliore (per audiofili).
Lo sviluppo del progetto Ara di Google è stato portato avanti per tre anni con l’obiettivo di lanciare uno ‘smartphone modulare rivoluzionario‘.
Nel 2015 è stato annunciato il rinnovato circuito Spiral 2, usato in alcuni prototipi dello smartphone modulare che Google stava preparando. Spiral 2 era un prototipo del circuito che integrava numerosi miglioramenti rispetto alle schede sviluppate in precedenza. Sulla pagina di Google+ ufficiale, il team ATAP ha detto che stava continuando a lavorare sodo sui processori per il telefono modulare, in stretta collaborazione anche con Marvell e NVIDIA. Due moduli di progettazione hanno avuto come base i chipset Tegra PXA1928 e K1. I progressi fatti con il circuito Spiral 2 non hanno però fermato il team nel continuare a migliore il prototipo di Ara, fino ad arrivare alla realizzazione del circuito Spiral 3 grazie alla partnership con Toshiba.
Le cose sembravano davvero andare nella giusta direzione per il progetto Ara, e con il kit di sviluppo aggiornato ormai pronto per gli sviluppatori per la fine del 2016 si pensava che fosse solo una questione di tempo prima di vedere i primi prototipi dello smartphone modulare funzionare a dovere con componenti modulari quali radio, fotocamera, display, display, ecc.
Il capo del progetto Ara ad un certo punto dello sviluppo di Ara aveva annunciato che gli utenti avrebbero potuto scambiare parti del telefono modulare anche da acceso. Ad esempio, se la memoria del telefono fosse stata piena, sarebbe stato possibile scambiare il modulo installato con un altro modulo di memoria maggiore senza dover spegnere il telefono; si sarebbe potuto anche cambiare la batteria senza spegnere il telefono cellulare grazie ad una riserva di carica.
Google puntava a lanciare sul mercato il telefono Ara al prezzo di 50 dollari (solo la struttura di base) a cui si sarebbero dovuti aggiungere i costi dei vari componenti.
I problemi tecnici per un telefono modulare sono molti, e il gruppo Ara ha cercato in diversi modi di risolverli. Uno di questi è il metodo per gestire il trasferimento dei dati dai moduli al corpo di base, con interconnessioni capacitive e altri nuovi connettori. La piattaforma Android avrebbe avuto bisogno anche di "cambiamenti" per supportare la modularità.
Il 2017 doveva essere l’anno del debutto sul mercato del primo telefono modulare di Google, purtroppo a settembre 2016 è arrivata la notizia che il progetto è stato cancellato.
Progetto Ara di Google
Prime immagini Google Project Ara
Ara: What’s next
Google ha ufficialmente chiuso il suo progetto legato al telefono modulare ‘Ara’ portato avanti da tre anni a questa parte.
Un portavoce della società di Mountain View ha confermato che il ‘Project Ara’ è stato interrotto, secondo Reuters come "parte del piano di razionalizzare gli investimenti della società". Infatti, un telefono con design modulare complica il processo di produzione di hardware in quanto Google non solo avrebbe dovuto realizzare lo smartphone di base, ma anche tutti i moduli come fotocamere, batterie, altoparlanti e altri accessori che avrebbero permesso a ciascun possessore del telefono base di personalizzarlo in base ai propri gusti. La piattaforma Android avrebbe inoltre avuto bisogno di "cambiamenti" per supportare la modularità.
Google ha svelato al pubblico il progetto Ara nel mese di agosto del 2015, ma in quel periodo era gia’ al lavoro sul progetto da un paio di anni segretamente. Il primo telefono modulare di Google era previsto in uscita sul mercato ad un certo punto del 2017, ma ora sappiamo che questo giorno non arriverà mai. Probabilmente Google preferisce investire nella realta’ virtuale.
Nel frattempo, Lenovo e LG sono due produttori che hanno investito in telefoni modulari, come LG G5 e i telefoni della famiglia Moto Z (Moto Z, Moto Z Force, Moto Z Play).
Il Project Ara. Si è trattato di un progetto molto interessante che potenzialmente avrebbe portato ‘aria’ nuova nel mercato degli smartphone. Ara, infatti, riguardava lo sviluppo di uno smartphone che poteva essere assemblato in moduli e, di conseguenza, ciascun utente avrebbe potuto personalizzare il proprio telefono in base alle esigenze personali e possibilità economiche. Solitamente quando si acquista uno smartphone di ultima generazione, alcune componenti del telefono diventano ‘vecchie’ dopo un certo numero di tempo, per esempio, ma in questo caso con un telefono modulare i clienti avrebbero potuto aggiornare solo il modulo superato con uno nuovo, cosi’ da riportare il telefono ad essere avanzato. Un po’ come i Lego, che si possono assemblare e disassemblare per costruire quello che si vuole.
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