Google ha deciso di compiere una mossa importante stabilendo la totale gratuità di questo servizio: spiazzate Microsoft e Amazon.
Il mondo della tecnologia evolve praticamente ogni giorno e i grandi produttori devono farsi sempre trovare pronti. In particolare le grandi aziende devono analizzare con grande attenzione il comportamento dei consumatori.
In questo modo si riesce a capire quali sono le tendenze e di conseguenza realizzare prodotti e servizi che rispondono davvero alle esigenze degli utenti. I colossi della tecnologia fanno a gara per cercare di soddisfare al meglio i bisogni della clientela.
Proprio in questi giorni sembra che Google sia riuscita a beffare la concorrenza andando a intercettare un’esigenza divenuta ormai sempre più marcata tra gli utenti. BigG sta infatti pensando di rendere gratuito un servizio che finora era a pagamento: una mossa che non può che far esultare i tantissimi utenti che utilizzano i servizi Google. Ma di cosa si tratta esattamente?
Il gigante di Mountain View ha appena annunciato di voler eliminare le commissioni di uscita per i clienti che vogliono spostare tutti i loro dati da Google Cloud a un altro provider.
Si tratta di una mossa storica, dato che finora nessuno dei grandi colossi aveva scelto di adottare questo approccio. BigG, in questo modo, non solo riesce a rendere più forte la sua posizione sul mercato ma rifila anche un bel colpo a concorrenti come Microsoft e Amazon che invece mantengono questo servizio a pagamento.
L’industria dei servizi cloud è sempre stata caratterizzata da queste tipologie di restrizioni, come sanno bene gli utenti che da tempo utilizzano questi strumenti. Ora però la decisione di Google rappresenta una vera e propria svolta che può davvero stravolgere il settore.
La conferma dell’eliminazione delle commissioni di uscita per coloro che intendono migrare i loro dati da Google Cloud a un altro provider è stata confermata anche da Amit Zavery, Capo della Piattaforma presso il servizio cloud dell’azienda del CEO Sundar Pichai.
Le restrizioni di licenza, secondo Amit Zavery, creano un serio problema agli utenti sia in termini di libertà che di costi. Una posizione, quella assunta da Google, che è in linea con quanto rilevato recentemente in uno studio condotto dalla Competition and Market Authority (CMA) nel Regno Unito.
Secondo l’analisi condotta dalla CMA le commissioni di uscita rappresentano degli ostacoli alla concorrenza e non permettono l’adozione di soluzioni multi-cloud.
Cosa faranno ora Microsoft e Amazon? In molti sono curiosi di vedere se la breccia aperta da BigG porterà a qualche mossa anche da parte degli altri due giganti.
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