Il governo ha introdotto nuovi modelli più sofisticati per aiutare il fisco a ridurre la piaga dell’evasione fiscale
La macchina fiscale italiana in futuro si arricchirà di nuovi strumenti volti a massimizare l’efficacia delle attività di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale e non solo. L’articolo 2 del decreto dedicato al procedimento accertativo, appena approvato dal governo, potrà anche massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle azioni di stimolo all’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Le novità introdotte con il nuovo sistema di accertamento
Verranno adottati anche dei nuovi modelli e nuove tecniche di analisi deterministica o probabilistica che si avvarranno anche dell’apporto dell’intelligenza artificiale per incrociare dati e informazioni presenti nell’anagrafe tributaria o nelle altre banche dati, nel rispetto della privacy dei contribuenti.
L’incremento delle attività e l’implementazione delle tecniche di intelligenza artificiale per stanare chi evade, servirà da stimolo per favorire proprio la compliance, e cioè l’adempimento spontaneo. Il sistema sarà imperniato su determinati algoritmi che stileranno liste di contribuenti a rischio fiscale,. Per rischio fiscale si intende il rischio di operare, dolosamente o colposamente, in aperta violazione delle norme tributarie.
L’intelligenza artificiale sarà in grado di identificare e tipizzazione le condotte monosoggettive o plurisoggettive, idonee a concretizzare un rischio fiscale. Il potenziamento delle attività di analisi del rischio in materia fiscale introdotte con le nuove disposizioni, è in piena armonia con i dettami e gli obiettivi fissati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il nostro paese, dunque, introdurrà nuovi strumenti finalizzati alla riduzione del tax gap attraverso meccanismi di potenziamento dei controlli fiscali, mediante una selezione di contribuenti ad alto rischio di evasione e l’adozione di avanzati strumenti di data analysis e interoperabilità tra banche dati. Dopo l’approvazione delle nuove norme, il governo punta a passare dalle parole ai fatti nell’ambito della lotta contro l’evasione fiscale, adottando nuove ed evolute tecniche digitali che saranno da stimolo per l’adempimento.
Il sistema imperniato sull’anonimometro
Questi nuovi strumenti renderanno dura la vita a tutti quei contribuenti a maggior rischio fiscale. Già nel 2023, con il documento del 19 maggio, l’Agenzia delle Entrate aveva illustrato puntualmente la metodologia di funzionamento degli algoritmi per analizzare il rischio evasione. L’informativa contiene i dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari da incrociare con le informazioni in possesso dell’amministrazione finanziaria al fine di effettuare l’analisi del rischio che rappresenta proprio il fulcro su cui si basa l’anonimometro.
L’anonimometro è il meccanismo che impiega gli pseudonimi che permettonpo di utilizzare le informazioni di sintesi presenti all’interno della superanagrafe dei conti correnti. Attraverso questi sistemi evoluti, l’Agenzia delle Entrate punta a ridurre massicciamente il la piaga dell’evasione fiscale che sottrae ogni anno decine di miliardi alle casse pubbliche, che potrebbero essere investite per creare nuove infrastrutture e per potenziare il sistema sanitario. (Marco A. Tringali)