Il 13 febbraio di ogni anno dal 2011 ricorre la Giornata Mondiale della Radio (World Radio Day), una data scelta dall’Unesco per celebrare l’anniversario della prima trasmissione radio dell’ONU nel 1946.
Negli anni, la radio si è evoluta dal formato tradizionale FM, tutt’ora popolare nei veicoli ma anche nelle case, al formato digitale DAB/DAB+, fino a diventare accessibile su praticamente ogni dispositivo connesso grazie allo streaming e ad applicazioni come TuneIn. In questo modo, la radio ha la possibilità oggi di abbracciare intere generazioni, da quelle dei nostalgici legati ai modelli analogici fino ai giovani dell’era dello streaming che magari non sanno nemmeno cosa sia la radio FM. La radio, indipendentemente dal mezzo attraverso cui viene fruita, accompagna la vita quotidiana di milioni di persone, con i programmi radiofonici e musica che fanno da sottofondo in ufficio, nei momenti di relax in casa, in palestra o in altri luoghi. Questo nonostante la forte concorrenza dei servizi di streaming come Spotify, Apple Music e Amazon Music. Questo forse perchè, rispetto ai servizi di streaming, la radio combina musica con informazioni e contenuti di intrattenimento, risultando spesso il canale primario di accesso all’informazioni e per rimanere aggiornati sull’attualità.
"La radio è un mezzo potente per celebrare l’umanità in tutta la sua diversità e costituisce una piattaforma per il discorso democratico" scrive l’UNESCO nel suo sito web. "A livello globale, la radio resta il mezzo più consumato. Questa capacità unica di raggiungere il pubblico più vasto significa che la radio può plasmare l’esperienza della diversità di una società, ergersi come un’arena in cui tutte le voci possono parlare, essere rappresentate e ascoltate. Le stazioni radio dovrebbero servire comunità diverse, offrendo un’ampia varietà di programmi, punti di vista e contenuti, e riflettere la diversità del pubblico nelle loro organizzazioni e operazioni. La radio continua ad essere uno dei media più affidabili e utilizzati al mondo, secondo diversi rapporti internazionali. "
In occasione della Giornata mondiale della radio, l’UNESCO è solita rilasciare una serie di file audio storici che possono essere utilizzati gratuitamente e senza limitazioni di copyright nella pianificazione delle trasmissioni e degli eventi nella Giornata mondiale della radio. Le reti radiofoniche possono trasmetterli all’interno delle proprie programmazioni oltre che sui propri canali social il giorno del World Radio Day. Tra gli audio messi a disposizione quest’anno ci sono quelli di: René Cassin, Premio Nobel per la Pace; Indira Gandhi, ex Primo Ministro dell’India; Nelson Mandela, ex presidente del Sudafrica; Amadou-Mahtar M’Bow, ex direttore generale dell’UNESCO; Rigoberta Menchú, Premio Nobel per la pace; Danilo Pérez, musicista jazz panamense e Artist UNESCO for Peace; e altri ancora (www.unesco.org/en/days/world-radio/audios).
Dalle radio dell’Italia Liberata a quella “trasmessa” in tv in occasione dei suoi primi 50 anni. E’ un omaggio alla Giornata Mondiale della Radio quello che Rai Cultura propone lunedì 13 febbraio 2023 dalle 14.30 su Rai Storia.
Si comincia con una puntata di “Passato e Presente” in cui Paolo Mieli e la professoressa Silvia Salvatici tornano all’estate del 1943, quando l’esercito alleato sbarca coi primi mezzi in Sicilia. In quel momento, il comando americano per la guerra psicologica comincia a lavorare per diffondere tra gli italiani la convinzione che gli Alleati sono “i buoni”, i liberatori. Lo faranno attraverso i giornali e, soprattutto, la radio, utilizzando quel che resta delle apparecchiature dell’Eiar in gran parte distrutte dai tedeschi durante la ritirata. La prima stazione che comincia a trasmettere nell’Italia liberata è Radio Palermo, con diffusione regionale. Seguita, dopo l’8 settembre, da Radio Bari, che raggiunge il nord Italia e l’altra sponda dell’Adriatico. In pochi mesi, a seguito dell’avanzata alleata iniziano le trasmissioni Radio Napoli, Radio Roma, Radio Firenze. Trasmettono agli italiani un nuovo stile nel giornalismo e la passione per lo swing e formano i talenti che diventeranno i protagonisti dell’intrattenimento e dell’informazione nazionale della nuova Rai, dopo la Liberazione.
A seguire, alle 16, la puntata d’esordio del varietà “Milleluci – Radio” di Antonello Falqui, andata in onda il 16 marzo del 1974 al Teatro delle Vittorie in Roma e dedicata alla celebrazione del mezzo secolo della Radio Italiana. Tra gli ospiti della trasmissione, condotta da Mina e Raffaella Carrà, il Quartetto Cetra, che si esibisce con “Evviva la Radio Galena”, Franca Valeri, che ironizza sulla radio dalle origini agli anni ‘70; il presentatore Filogamo, personaggio radiofonico dagli anni ’30 con l’inconfondibile “Cari amici vicini e lontani”, Nilla Pizzi e Corrado.
A celebrare l’edizione del 2023 della Giornata Mondiale della Radio è anche Polaroid, l’iconico brand che nel 2022 ha fatto il suo debutto nel mercato della musica lanciando speaker bluetooth dal design retrò che ricorda le classiche radio anni ’80. La gamma propone 4 diffusori – P1, P2, P3 e P4 – disponibili nei colori rosso, giallo, azzurro, bianco e nero, con prezzi che vanno da 59,99 euro a 289,99 euro. A questi altoparlanti è possibile collegare via bluetooth il proprio smartphone – o altro dispositivo che serve da fonte audio – per ascoltare da questi la propria musica preferita dal servizio di streaming audio preferito (Spotify, Apple Music, TIDAL, Amazon Music, TuneIn, Deezer o altri) oppure Polaroid Radio, un nuovo servizio gratuito e senza pubblicità che offre diverse stazioni di musica da artisti selezionati, DJ e editor.
Polaroid Radio è disponibile anche senza questi speaker: basta accedere sul web all’indirizzo radio.polaroid.com o scaricare l’app Polaroid Music (disponibile su App Store di Apple e Google Play Store) negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svezia, Portogallo e Austria.
Per maggiori informazioni su disponibilità, caratteristiche e prezzi degli speaker Polaroid Music vi rimandiamo a QUESTO approfondimento.
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