Pensate rimanere un giorno intero senza cellulare: pare incredibile, vero? Eppure c’è chi lo ha fatto davvero, o meglio lo hai imposto, come il dirigente aziendale di un’importante società la decisione che ha messo in crisi tutti i dipendenti.
Ormai la tecnologia fa parte giocoforza della nostra vita quotidiana, e anche chi non l’ha mai sopportata particolarmente deve accettarla. Chi non ha oggi WhatsApp, alzi la mano. Praticamente tutti, e si parla di un’app di messaggistica istantanea che ha più di 4 miliardi di utenti in tutto il mondo, rendendola l’applicazione più usata a livello mondiale.
Del resto, oggi è impossibile pensare a una vita senza la possibilità di mandare messaggi estemporanei immediati a chi abbiamo più vicino, che siano amici e parenti o colleghi di lavoro. Basti pensare a quando ci si rompe il cellulare: una sorta di tragedia, che ci lascia anche sorpresi e quasi sperduti poiché non possiamo più basarci e contare su informazioni che ritenevamo normali e accessibili fino a pochi minuti prima. Pensate quanto sarebbe difficile rimanere senza il vostro amato cellulare per più di tot ore. Come reagireste?
È quanto successo ai dipendenti dell’azienda Arredambienti di Villadose, nel Polesine, dove il titolare Massimo Andriotto ha deciso di instaurare per il 18 giugno una giornata senza l’uso del telefono cellulare. Nessuno, tra dipendenti degli uffici amministrativi e laboratori potranno utilizzare il telefonino: questa iniziativa è volta a dimostrare che tutti siamo in grado di vivere un giorno senza il telefono rivelatosi una vera ossessione.
“Ringrazio tutti per l’interessante adesione. Mi auguro che martedì si rivelerà una giornata tranquilla” ha dichiarato il manager. Andriotto è famoso per essere anche il frontman di una band, I putey e avere sempre avuto un approccio molto eclettico nei confronti della dirigenza aziendale. Una vera sfida per i dipendenti dell’azienda guidata da Andriotto, che per un giorno si troveranno orfani della loro tecnologica prosecuzione della mano, ovvero il cellulare, come spesso accade a tanti di noi , quando siamo costretti a portarlo in assistenza.
Sarà stata una decisione giusta? In realtà ormai la vita quotidiana non può fare a meno di questa tecnologia, e nonostante in molti la taccino di essere nociva per la qualità di interazione sociale, È una realtà che non si può nascondere. Chissà, però, che la sua iniziativa non possa essere seguita da molte altre aziende non solo venete ma anche nel resto d’Italia.
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