Molto spesso informazioni e dati privati finiscono nelle mani sbagliate: cosa fare per avere maggiore sicurezza
L’uso spasmodico del web nella gestione dei nostri conti correnti può andare bene fino a quando non si esagera troppo. Spesso possono concretizzarsi delle dinamiche rischiose che possono mettere a rischio il nostro denaro. La mole di dati che noi affidiamo al web potrebbe paradossalmente diventare un boomerang a lunga scadenza. Il problema non riguarda solo la semplice immissione in rete di informazioni personali, ma anche la possibilità di lasciare traccia sempre sul web di tutto ciò che facciamo.
Il vero pericolo è che le informazioni private possono finire anche in mani sbagliate con conseguenze che sono piuttosto evidenti e che possono pesare sulle nostre tasche. Ed è proprio in questa chiave di lettura che si può interpretare l’allarme appena lanciato dall’Agenzia per la sicurezza, che ha pubblicato un codice di comportamento virtuoso per allontanare i malintenzionati di turno dai tentativi di svuotare il nostro conto.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che un istituto bancario può essere obbligato a risarcire il proprio cliente qualora risultasse vittima di frodi online sul proprio conto corrente. Molto spesso, infatti, sistemi di sicurezza e di protezione delle banche da frodi in rete, non sono al top o non sono adeguatamente aggiornati.
L’utente, dal canto suo, ha degli specifici doveri da adempiere per non trovarsi esposto ad una eventuale frode. In tutti i casi, gli utenti che ritengono di essere stati frodati senza essere stati protetti dal proprio istituto di credito, possono sempre interpellare l’Arbitro Bancario Finanziario (Abf). Solo in questo modo si potrà ottenere una tutela semplice, veloce ed economica.
Va chiarito che la decisioni di questo organo non sono per nulla vincolanti, ma resteranno pubbliche per un certo periodo di tempo di modo tale che determinate situazioni rischiose possano essere evitate dagli utenti. Fra l’altro i clienti saranno informati adeguatamente sulla condotta dei vari istituti di credito, evitando quelli che non si sono comportati in modo onesto e leale con i propri correntisti, soprattutto davanti ad una truffa online.
Proprio recentemente il nostro paese si è dotato di una nuova legge sulla cybersecurity che coinvolge anche i reati informatici. Alla base della nuova legge appena approvata dalle camere vi è la resilienza delle pubbliche amministrazioni e del settore finanziario, i contratti pubblici di beni e servizi informatici impiegati a tutela degli interessi nazionali strategici. Sono state introdotte anche nuove regole sui reati informatici e la sicurezza delle banche dati degli uffici giudiziari.
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