Sono milioni le persone che ogni mese decidono di mangiare da McDonald’s. La catena di locali fast-food ha migliaia di punti vendita sparsi sulla Penisola, eppure nonostante un controllo solitamente efficiente, qualcosa è andato storto, e ha a che fare con gli ordini automatizzati.
La catena dei ristoranti fast food è in guai grossi: gli ordini automatizzati creano più problemi che altro, e a breve, la società dovrà porvi rimedio. McDonald’s, titolare di migliaia di punti vendita nel nostro Paese, è un colosso del cibo mordi e fuggi, e sta puntando sempre più sull’Europa, dopo avere già conquistato ampiamente gli Stati Uniti. Un’avventura iniziata nel 1937 grazie ai fratelli Dick e Mac McDonald’s che in quell’anno decisero di aprire un chiosco di hot dog a Arcadia in California.
Tre anni più tardi, i due avrebbero poi aperto il primo ristorante a San Bernardino, ma è solo nel 1955, quando Ray Rock acquisisce il marchio dei fratelli, che nasce il franchising conosciuto in tutto il mondo. Il primo fast food apre nell’Illinois, seguito 12 anni dopo dal primo. Il primo punto vendita estero, viene aperto in Canada a Richmond. Si dovranno attendere ulteriori quattro anni per vedere il primo McDonald’s europeo: nel 1971 tocca ai Paesi Bassi, aprire le danze.
Ciò nonostante, la società ha dovuto affrontare anche momenti molto duri, come nel 2006, quando le vendite in Europa si sono abbassate notevolmente, portando alla chiusura di 25 punti vendita in Gran Bretagna e l’abbandono da parte della corporation dell’Islanda, oltre alla rottura della collaborazione con Walt Disney. Dopo anni di difficoltà, nel 2018 c’è una rinascita del marchio, con la Disney che firma nuovamente il contratto con McDonald’s per lo sfruttamento dei suoi personaggi e il lancio da parte di quest’ultima di servizi di ristorazione basati su bibite calde, in particolare negli Stati Uniti.
Eppure, anche un colosso come McDonald’s fa dei passi falsi. È quanto successo, ad esempio, negli Stati Uniti, dove la compagnia ha deciso di bloccare il sistema di raccoglimento ordinazioni tramite AI, installato in 100 punti vendita Drive In. Purtroppo, in questo caso, il sistema non si è rivelato accurato, e ha provocato numerosi errori negli ordini richiesti dai clienti, come ad esempio la richiesta di una salsa al bacon su un ice cream, o un ordine di Chicken McNuggets per centinaia di dollari.
Il problema pare legato alla difficoltà da parte del software di comprendere accenti e dialetti, che possono essere molto diversi di stato in stato negli USA. McDonald’s ha specificato al sito Restaurant Business che l’utilizzo degli assistenti vocali creati dall’intelligenza artificiale sono nei loro piani futuri, proprio per implementare ulteriormente il loro mercato.
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