Dopo l’avvenuto decesso avviene il decremento termico in maniera graduale: ecco cosa succede dopo la morte
Uno dei fenomeni che si verifica dopo la morte di una persona è il raffreddamento cadaverico. Infatti, quando il sistema nervoso cessa di funzionare, si conclude contestualmente anche il processo di termoregolazione, che mantiene la temperatura interna corporea attorno ai 37.
Per questa ragione il corpo inizia gradualmente a perdere calore, uniformandosi all’ambiente esterno. La velocità con cui questa temperatura si abbassa progressivamente dipende da una serie di fattori tra i quali l’ età, la quantità di adipe, l’indice della massa corporea, ma anche dalle cause che hanno determinato il decesso. Esistono anche dei fattori estrinseci che possono condizionare il raffreddamento cadaverico, tra i quali anche la ventilazione, l’umidità, la presenza di indumenti che coprono il corpo e la posizione del cadavere (se esposto al sole o all’ombra).
Tutti questi elementi concorrono nella determinazione del decremento termico. Per poter rilevare la temperatura corporea interna occorrono degli strumenti opportuni per effettuare una misurazione oggettiva e confrontabile, mentre la semplice percezione al tatto, di fatto non ha alcuna utilità per avere una misurazione precisa. La scienza prevede che la temperatura interna al momento della morte debba aggirarsi attorno ai 37 °C a meno che la causa della morte non possa essere ricondotta ad ipotermia.
Se la temperatura interna, infatti, dovesse scendere a 22-24 °C, si tratterebbe di una condizione incompatibile con la vita. Mentre un cadavere esposto al sole soprattutto durante le stagioni molto calde, può anche raggiungere la temperatura di 45 gradi o addirittura superarla. Anche le condizioni fisiche del cadavere hanno un ruolo rilevante. Ad esempio, la dispersione del calore dipende anche dalla quantità di grasso accumulata dal cadavere quando era in vita. Individui obesi tendono infatti a disperdere più lentamente il calore rispetto a quelli magri.
Si stima che in condizioni miti dal punto di vista termico, il cadavere abbia una discesa lenta della temperatura, con decremento di circa ½ °C l’ora nelle prime 4 ore. Poi la temperatura scende di 1 °C l’ora per altre 4-6 ore. Dopo circa 24 ore dal decesso, il corpo del cadavere tende ad assumere la stessa temperatura esterna. La temperatura del cadavere dopo circa 18-24 raggiunge in ogni caso la medesima temperatura sia che sia stato esposto al sole che nel caso in cui si trovi esposto a temperature rigide. Tramite un nomogramma (lo schema in cui si inseriscono i vari dati) si può ricavare l’intervallo di tempo con cui la temperatura scende, in modo tale da poter risalire all’ora esatta dell’avvenuto decesso.
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