Come fanno le Frecce Tricolori a fare le loro acrobazie sincronizzate senza sfiorarsi ed in completa sicurezza nei cieli lasciando il pubblico senza parole davanti al loro spettacolo unico? Scopriamo il segreto.
La festa della Repubblica del 2 giugno è un evento importante per l’Italia, in quanto commemora la nascita della Repubblica avvenuta il 2 giugno del 1946 a seguito di un referendum che chiamò il popolo a scegliere tra repubblica e monarchia. Una data storia che racconta tanto del passato del nostro Paese.
Tante le celebrazioni ufficiali che si tengono in questa giornata a Roma ed in altre città, tra queste come non ricordare la manifestazione delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica, un vero momento atteso da tutti gli appassionati. Una delle domande che in tanti si pongono è come questi aerei possano attuare queste manovre sincronizzate e così precise. Andiamo a scoprirlo.
L’aereo utilizzato per le Frecce Tricolori è l’Aermacchi MB-339 usato dal 1982 che può raggiungere una velocità di 750 chilometri orari. A questi aerei si aggiunge l’impianto fumogeno che è quello che serve per fare gli spettacoli. E stato scelto questo velivolo che è considerato ottimo per queste acrobazie e consente una manovrabilità maggiore rispetto agli altri.
La manovra che conclude uno degli aerei intorno agli altri si chiama Tonneau alla siberiana, che traccia una spirale attorno alla formazione. Ma ci sono altre 18 manovre che vengono fatte una dopo l’altra nell’esibizione. Gli aerei in formazione sono 10, un vero record mondiale, e fanno queste manovre anche ravvicinate senza toccarsi. I piloti dei 10 aerei sono chiamati Pony, e ognuno di loro ha un preciso ruolo.
Il Pony 1 è quello che guida il gruppo, altro ruolo primario è quello del Pony 6 che guida alle spalle del Pony 1 il secondo sottogruppo di aerei. Il numero 10 è il solista che mostra al pubblico le acrobazie e che compie la manovra Tonneau. Esiste in realtà anche il Pony 0, che è il comandante che guida da terra tutte le operazioni.
Come fanno i piloti a non toccarsi nelle manovre che eseguono? Ci sono dei sensori che li aiutano a non sbagliare e a non toccarsi? Nulla di tutto ciò, è fatto tutto ad occhio con i piloti che per arrivare a compiere questa manovra devono addestrarsi per centinaia di ore tanto che le riescono a compiere quasi a memoria. Ad aiutarli c’è la display line, una linea che vedono dall’alto e che è appunto il loro punto di riferimento nell’eseguire la manovra.
Questa è rappresentata solitamente da un edificio che si prende a riferimento, ma nel caso la manovra si compie sul mare ci possono essere delle boe a rappresentare la linea. Sono i leader, pilota 1 e 6 a dettare il tempo e le manovre agli altri. Non sono una rarità gli incidenti, infatti in passato si sono registrati delle tragedie e per questo motivo i piloti si allenano per ridurre al massimo ogni rischio.
Infine, una domanda che in tanti si pongono: i fumogeni delle Frecce Tricolori impattano sull’ambiente? A dare una risposta a questa domanda è l’Aeronautica che non ha mai rivelato l’esatta formulazione dei fumogeni, rispondendo che questi aerei impattano sull’ambiente allo stesso modo di un aereo normale.
Pina D’Onofrio
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