Quando i controlli vengono effettuati senza autorizzazione da parte del cliente, possono essere sanzionati dalla legge: ecco i casi
La frenesia della vita moderna moderna rende necessario utilizzare sistemi sempre più rapidi ed efficienti per sbrigare le faccende quotidiane. Le casse automatiche dei supermercati assolvono proprio a questa esigenza, grazie all’impiego del lettore di codici a barre che ci evitano lunghe file alla cassa, anche se non sempre questi sistemi sono ineccepibili dal punto di vista della funzionalità, perchè frequentemente tendono ad incepparsi al momento della lettura dei codici.
Secondo le ultime statistiche, però, per i supermercati questi sistemi si stanno rivelando un’arma a doppio taglio. Se è vero che comportano una riduzione delle spese per il personale di cassa, è anche vero che si stanno traducendo in un vero salasso per via dei numerosi furti che vengono commessi.
Le statistiche, infatti, hanno rivelato la realtà inquietante nei negozi dotati di casse automatiche, i cui tassi di furto sono praticamente il doppio rispetto a quelli commessi con cassieri umani. Nonostante la presenza di telecamere a circuito chiuso e delle guardie di sicurezza, soprattutto nei grandi supermercati, il numero dei furbetti è in crescente aumento.
Per questa ragione, i supermercati hanno implementato i controlli per cercare di ridurre il numero dei furti e rendere più efficiente questo sistema di pagamento. E così si spiegano i numerosi avvisi pubblicati nelle casse che ammoniscono i clienti sui possibili controlli a campione che i supermercati si riservano di effettuare per prevenire i furti.
Ma si tratta davvero di controlli a norma di legge? In realtà il diritto penale non autorizza questi controlli, nemmeno se sono finalizzati alla prevenzione di un crimine. Le guardie di sicurezza che fermano il consumatore per controllare cosa ha dentro la borsa, in realtà commettono un crimine se il controllo non viene autorizzato dal cliente.
Nei casi meno gravi il reato commesso è quello di “violenza privata”, ma nei casi in cui questo controllo venisse effettuati con eccessive pretese e troppa impulsività, i reati che potrebbero essere contestati a chi effettua questo tipo di controlli, possono essere ben più gravi a livello penale. Ecco perchè la “minaccia” di un controllo contenuta negli avvisi pubblicati in prossimità delle casse automatiche, è assolutamente infondata dal punto di vista del diritto penale. In ogni caso, deve essere il cliente ad autorizzare i controlli e non è mai tenuto a norma di legge a dover aprire le borse a nessuno, nemmeno se il controllore è una persona preposta dall’azienda a garantire la sicurezza.
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