L’impatto delle Big Tech sull’ambiente e sulla sostenibilità: le contromisure adottare per risolvere questa piaga
Anche i giganti del mondo tecnologico, con le loro emissioni, influenzano il clima del nostro pianeta. Poche persone sono coscienti del fatto che quando sono accoccolati sul divano, guardando quella serie tv che crea dipendenza o premendo il pulsante “acquista ora” per fare un acquisto online, dietro tutto questo c’è una macchina silenziosa e implacabile che consuma energia e divora risorse preziose del pianeta.
Non è un segreto che le attività delle aziende Big Tech richiedano un uso intensivo di risorse. I data center, che alimentano le attività online, richiedono enormi quantità di energia per funzionare in modo efficiente. Allo stesso modo, la produzione di dispositivi all’avanguardia richiede un notevole consumo di materie prime e di energia. Man mano che queste aziende crescono, aumenta anche la loro impronta di carbonio.
Gli sforzi delle grandi aziende per diventare più sostenibili
Molte grandi aziende tecnologiche stanno compiendo passi lodevoli verso la sostenibilità. Gli investimenti nelle energie rinnovabili, come quella solare ed eolica, stanno diventando sempre più corposi. I data center vengono progettati per essere più efficienti dal punto di vista energetico, riducendo la pressione sulle reti elettriche. Inoltre, si stanno sviluppando iniziative innovative di riciclaggio per ridurre i rifiuti elettronici e promuovere le economie circolari.
Affrontare il nodo cruciale dei rifiuti elettronici è un aspetto importante della responsabilità ambientale delle Big Tech. I dispositivi vengono smaltiti a un ritmo allarmante, contribuendo all’inquinamento e all’esaurimento delle risorse. I giganti della tecnologia possono dare l’esempio, progettando prodotti più facili da riparare, aggiornare e riciclare. Tutto ciò non solo ridurrebbe i rifiuti elettronici, ma incoraggerebbe anche altri settori ad adottare pratiche ecocompatibili.
La responsabilità verso l’ambiente si estende all’approvvigionamento dei materiali. Dai minerali dei conflitti agli elementi delle terre rare, l’estrazione di queste risorse può portare al degrado ecologico e alle violazioni dei diritti umani.
I critici potrebbero sostenere che gli sforzi delle Big Tech verso la sostenibilità sono semplicemente greenwashing, ciò azioni blande e superficiali per migliorare la loro immagine pubblica. Sebbene lo scetticismo sia fondato, dobbiamo anche riconoscere l’impatto positivo che questi sforzi possono avere. Anche se le motivazioni iniziali sono discutibili, gli effetti a lungo termine della promozione delle energie rinnovabili e delle pratiche sostenibili possono rimodellare interi settori.
Per comprendere veramente la portata dell’impatto delle Big Tech sull’ambiente, dobbiamo approfondire le specifiche del loro consumo energetico. I data center, la spina dorsale del mondo digitale, sono bestie assetate di energia che operano 24 ore su 24 per mantenere il flusso delle nostre e-mail, lo streaming dei nostri video e l’accessibilità del nostro spazio di archiviazione sul cloud.
L’Environmental Protection Agency (EPA) stima che i data center, tenendo conto solo dei dati provenienti dagli Stati Uniti, consumano qualcosa come 100 miliardi di kilowattora (kWh) di elettricità in un anno (i dati si riferiscono al 2020). Un dato equivalente al consumo annuo di elettricità di 3,3 milioni di case americane medie.
Poiché la domanda di servizi online continua ad aumentare, si prevede che questo consumo di energia aumenterà. Fra l’altro l’energia necessaria per mantenere questi data center alla giusta temperatura evitando il surriscaldamento dei server, aggiunge ulteriore sfruttamento di risorse che hanno un devastante impatto ambientale. Questo processo di raffreddamento consuma notevoli quantità di elettricità, facendo crescere l’impronta di carbonio di queste strutture.
L’impegno dei colossi della tecnologia
Per ovviare a tutto ciò, i giganti della tecnologia come Google e Apple si sono impegnati ad alimentare i loro data center con energia rinnovabile al 100%. Questo cambiamento non solo riduce le loro emissioni di carbonio, ma costituisce anche un esempio per altri settori.
L’auspicio per il futuro è che questi sforzi mirati a massimizzare l’uso delle infrastrutture esistenti riducendo al minimo gli sprechi energetici, possa proseguire e progredire, per il bene del nostro pianeta. E’ di fondamentale importanza che le big tech investano sempre più in processi produttivi efficienti dal punto di vista energetico e nell’approvvigionamento sostenibile dei materiali.