La situazione di grave emergenza sta colpendo i litorali costieri di Bali, la agognata meta turistica dell’Indonesia
Il degrado di Bali, da sempre considerata la meta esotica per eccellenza da chi ama viaggiare, è stato immortalato nelle tantissime immagini che stanno spopolando sui social e che stanno documentando, in modo inequivocabile, il preoccupante incremento di rifiuti di plastica che sta devastando le spiagge.
Per tanti anni, l’isola indonesiana è stata il sogno di chi ama il turismo da surf e la vacanza in spiaggia. Dopo il boom turistico, la presenza massiccia di bar e attività ristorative, ha contribuito alla diffusione di rifiuti di plastica nell’intera area. Si calcola che un terzo dei rifiuti che popolano questa isola non venga adeguatamente riciclato né conferito nelle discariche.
Per questa ragione, gran parte di questi rifiuti si disperde nell’ambiente, inquinando gravemente il suolo. In questo contesto così preoccupante, le spiagge di Bali si stanno trasformando, da paradiso del surf, a discariche di immondizia. Sono davvero eloquenti, in tal senso, le immagini che provengono da Kedonganan e Kuta. I cambiamenti climatici che hanno causato piogge forti, vento e maree, hanno trasportato milioni di rifiuti sul litorale, ricoprendo completamente le spiagge di immani quantità di rifiuti di plastica. La situazione più grave si sta verificando in particolar modo sulle coste meridionali, come hanno avuto di evidenziare le fonti di stampa locale come il The Bali Sun, che ha documentato con dovizia di particolari una delle più grandi ondate di rifiuti degli ultimi tempi.
Una delle zone costiere più inquinate è quella di Jimbaran Beach, poco distante dall’aeroporto, dove giacciono grandissime quantità di pezzi di plastica, lattine, bottiglie e ogni tipo di rifiuto. Una situazione che rischia di far fuggire i turisti ma anche di mandare in crisi l’attività dei pescherecci.
Purtroppo non si tratta di una situazione inedita. Anche negli anni passati, da ottobre a marzo nella stagione delle piogge, una grande quantità di rifiuti ha invaso i litorali. Ma l’attuale situazione sembra essere diventata insostenibile. Secondo gli esperti, sarebbero circa 200.000 le tonnellate di oggetti di plastica finiti nell’oceano. Un grave danno per gli ecosistemi marini e per le tante specie che popolano i mari dell’Indonesia.
Una delle situazioni più eloquenti si è verificata a Teluk, nella provincia indonesiana di Banten, dove la spiaggia è stata sommersa letteralmente dai rifiuti nelle ultime ore. L’agenzia Reuters, ha documentato con apposite immagini la disperazione dei residenti in lacrime e impotenti davanti a tale scempio. I video che giungono dall’isola documentano l’ingente quantità di oggetti come spazzolini, sacchetti per noodle istantanei, sandali, gomme, monouso usa e getta, che stazionano sulle spiagge ormai diventate inaccessibili.
L’unico rimedio possibile, caldeggiato dagli esperti, sarebbe quello di mettera mano ad una profonda riforma nella gestione dei rifiuti, ma anche ad una maggiore sensibilizzazione nei confronti di residenti e turisti, incrementando anche la cultura del riciclo della plastica. (Marco A. Tringali)
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