Autovelox, per il governo non dovranno essere più trappole contro gli automobilisti

Controllo stradale

Scritto da

Marco Antonio

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Gli autovelox continuano ad essere motivo di dibattito: ecco le nuove circolari che interpretano le regole sulla collocazione dei dispositivi di controllo

Autovelox nuove regole
Autovelox, cosa prevedono le nuove regole – pianetacellulare.it

I primi modelli di autovelox furono installati in Italia nel lontano 1972 e da allora le polemiche sull’utilizzo di questi dispositivi non si sono mai sopite anche sulla base del sospetto che alcune amministrazioni adottino queste contromisure per disciplinare gli automobilisti solo con la finalità di fare cassa.

La presa di posizione delle istituzioni

A rendere ancora più tesi i rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni sugli abusi legati agli autovelox, ci ha pensato il Codacons, che ha diffuso alcuni dati eloquenti in cui sono state evidenziate alcune scorrettezze relative all’impiego delle postazioni, definite alla stregua di vere e proprie “trappole”. Una tesi condivisa in toto anche dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha parlato di “tasse occulte”. Non è un caso che lo stesso ministro abbia emanato 12 circolari che reinterpretano le regole sugli autovelox.

Nuove regole su Autovelox
Le nuove regole su Autovelox – pianetacellulare.it

L’articolo 142 del codice della strada ha fissato quelli che sono i limiti massimi consentiti, con una riduzione soprattutto per coloro che hanno la patente da meno di tre anni, i cui limiti vengono ridotti a 90 km/h sulle strade extraurbane principali e a 100 km/h sulle autostrade. Il meccanismo di funzionamento degli autovelox si basa sull’emissione di due raggi laser, posti ad una certa distanza tra loro. In base ai tempi di percorrenza della vettura di questo spazio delimitato dai raggi laser, viene calcolata la velocità della vettura.

Se vengono superati i limiti consentiti, viene scattata una fotografia che immortala la targa della vettura. Esistono due tipologie di autovelox, quella fissa che viene posta a bordo strada per lungo tempo e quella mobile che viene posizionata solo per qualche ora da parte della polizia locale, della polizia stradale o dei carabinieri.

Le varie tipologie di autovelox

Ormai si tende a definire con il termine autovelox ogni dispositivo atto a rilevare la velocità in un punto preciso, come la pistola telelaser collocabile anche sul piedistallo o in mano all’agente. Esistono altre tipologie più evolute di autovelox, come l’autovelox dinamico, a bordo di pattuglie in movimento, i Tutor in autostrada, i Celeritas in città e i Vergilius sulle strade Anas. Insomma, ne esistono per tutti i gusti e per tutte le necessità.

A questi vanno aggiunti anche gli autobox: si tratta di manufatti in metallo di colore arancione o blu, fissi a bordo strada. In ogni caso, questi dispositivi rappresentano un valido deterrente per indurre l’automobilista a sollevare il piede dall’acceleratore e e ad evitare incidenti mortali. Di certo gli autovelox continueranno ad alimentare un vespaio di polemiche, ma rimangono tutt’oggi uno dei pochi strumenti realmente efficaci come deterrente contro chi viola i limiti di velocità.

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