Google in occasione della sua conferenza per sviluppatori I/O 2019 ha presentato Live Relay, un nuovo strumento di accessibilità per dispositivi Android che consente di fare e ricevere telefonate senza dover parlare o ascoltare. Come è possibile questo? Live Relay utilizza il riconoscimento vocale sul dispositivo e la conversione da testo a voce per consentire al telefono di ascoltare e parlare per conto degli utenti durante la digitazione. Ci sono poi le le funzionalità Smart Reply e Smart Compose che contribuiscono a rendere la digitazione abbastanza veloce da mantenere una chiamata telefonica sincrona offrendo risposte immediate e suggerimenti di scrittura predittiva.
Sapir Caduri, ingegnere software e sviluppatore di Live Relay, ha spiegato in un post sul blog di Google che gli è venuta l’idea di mettersi al lavoro sullo sviluppo di questa funzionalità lo scorso anno, dopo aver letto un post sui social media di una giovane donna israeliana che ha condiviso una storia riguardante il ragazzo con cui aveva una relazione, il quale era sordo e cercava di sistemare la connessione internet a casa loro ma il supporto tecnico del fornitore di servizi Internet non ha avuto modo di comunicare con lui tramite testo, e-mail o chat, anche sapendo che era sordo. Ha scritto di quanto fosse importante per lui sentirsi indipendente nel poter fare cose quotidiane. Partendo da questa storia, Caduri si è chiesto come sia possibile aiutare aiutare le persone a fare e ricevere telefonate senza dover parlare o ascoltare. Questo ha portato alla creazione del nostro progetto di ricerca Live Relay.
Come funziona Live Relay, strumento per fare e ricevere telefonate senza dover parlare o ascoltare
Live Relay funziona interamente sul dispositivo, quindi non richiede alcuna connessione ad internet, mantenendo le chiamate private. Dal momento che Live Relay interagisce con l’altra persona tramite una normale telefonata non c’è un consumo di dati internet e chi sta dall’altra parte puo’ anche conversare da una rete fissa.
Live Relay puo’ tornare utile a chi non ha possibilità di parlare o ascoltare durante una chiamata e potrebbe essere particolarmente utile per utenti non udenti o con difficoltà di udito, integrando le soluzioni esistenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono disponibili servizi di inoltro e di testo in tempo reale (RTT) per non udenti e con problemi di udito. Questi offrono vantaggi in alcune situazioni e l’obiettivo di Live Relay non è quello di sostituire questi sistemi, ha chiarito Caduri, ma piuttosto di integrarli come opzione aggiuntiva per i contesti in cui può tornare piu’ utile, come gestire una chiamata in arrivo o quando l’utente preferisce un sistema completamente automatizzato per la tutela della sua privacy.
Ma Live Relay non è detto che possa tornare utile solo agli utenti con problemi di udito. Potrebbe essere capitato anche a tutti di ricevere una telefonata e di non poter rispondere in quel momento: Live Relay consente di rispondere ad una chiamata ovunque, in qualsiasi momento, con l’opzione di digitare anziché parlare.
E per il futuro, Google sta anche esplorando l’integrazione della capacità di traduzione in tempo reale, in modo da poter potenzialmente chiamare chiunque nel mondo e comunicare indipendentemente dalle barriere linguistiche.
Live Relay è ancora in fase di ricerca, non è uno strumento disponibile pubblicamente al momento.
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