E’ arrivato anche in Italia YouTube Music, la app musicale di Youtube (di Google) che consente di trovare facilmente la musica che si sta cercando e di scoprirne di nuova permettendo anche di ascoltare playlist e ricevere consigli in base al contesto, ai propri gusti e alle tendenze più recenti. Youtube Music è promettente per le funzionalità, se non fosse per una cosa: l’audio pessimo. Andiamo pero’ con ordine a scoprire questo Youtube Music, cercando anche di compararlo con gli altri servizi di streaming di musica esistenti suoi concorrenti come Spotify, Apple Music e TIDAL.
YouTube Music è un servizio di streaming musicale basato su tutta la musica disponibile YouTube, parte della quale non si trova altrove, personalizzato e semplicemente organizzato in una app per dispositivi mobili iOS e Android e web player accessibile da qualsiasi browser desktop.
Youtube Music non contiene solo la musica da ascoltare in streaming (ci sono gli album ufficiali, singoli, remix, esibizioni dal vivo, cover) ma anche i video musicali ufficiali, oltre che i video dai canali ufficiali degli artisti disponibili su YouTube, che si possono seguire semplicemente premendo su ‘Iscriviti’ cosi’ da essere notificati per ogni nuovo contenuto pubblicato dagli artisti preferiti (è lo stesso pulsante di iscrizione ai canali di video su Youtube). Ci sono poi le raccomandazioni personalizzate, accessibili da una schermata principale che si adatta in modo dinamico per fornire consigli basati sugli artisti e i brani ascoltati in precedenza, dove ci si trova (se è attiva la geolocalizzazione) e cosa si sta facendo (ad esempio se si sta svolgendo attività sportiva, ci si sta rilassando in spiaggia o si fa il riposino pomeridiano. In Youtube Music ci sono tantissime playlist su qualsiasi genere, umore o attività. C’è sempre nuova musica da trovare, e la riproduzione puo’ essere automatica oppure no (basta disabilitare l’apposita spunta).
Interessante la funzione di ‘Ricerca intelligente‘ che consente di troveremo la canzone che sis ta cercando anche se non ci si ricorda il titolo. Ad esempio si puo’ ricercare "la canzone dell’estate 2018 di Alvaro Soler" oppure "la canzone della pubblicità della Vodafone" oppure è possibile ricercare la canzone scrivendo frasi del testo. In Youtube Music non mancano i video, con quelli ufficiali che sono rapidamente accessibili dalla pagina dell’artista. Nella homepage ci sono poi i video piu’ recenti e quelli piu’ popolari. E’ anche possibile attivare i sottotitoli nei video, cosi’ il player funge da karaoke ed è possibile leggere il testo della canzone.
Youtube Music è gratuito ma con la pubblicità (non sempre) ma è si possibile ascoltare esattamente il brano che si vuole – per confronto, Spotify free non fa scegliere cosa ascoltare. Per togliere la pubblicità da Youtube Music e avere in piu’ anche la possibilità di scaricare i brani nell’app mobile per l’ascolto offline (per quando non si ha accesso ad internet o consumare meno dati) e per abilitare l’ascolto in background (per poter usare altre applicazioni sul telefono mentre la riproduzione continua) bisogna pagare l’abbonamento a YouTube Music Premium che costa 9,99 euro al mese oppure a Youtube Premium che costa 11,99 euro al mese. Youtube Premium include tutto cio’ che include Youtube Music Premium ma anche toglie la pubblicità anche dai video di Youtube – tutti, non solo quelli musicali – e consente l’accesso ai video di Youtube Originals.
E’ possibile provare Youtube Music Premium per tre mesi gratis, poi se puo’ decidere se proseguire nell’abbonamento singolo pagando 9,99 euro al mese p se estenderlo a fino a 6 account pagando 14,99 euro al mese.
YouTube Music è semplice e si presenta con un tema scuro molto bello, disponibile sia su Android, iOS che nel browser web. Tre sono le schede principali: Home, Hotlist e Raccolta. Quest’ultima raccoglie i contenuti del catalogo che ci piacciono ed è suddivisa in Download, Playlist, Album, Brani che sono piaciuti e Artisti. Nella sezione Hotlist si trovano i video musicali di tendenza su Youtube. Quando si avvia un brano o un video il player è essenziale ma al contempo completo, si puo’ ridurre ad una barra che viene ancorata nella parte inferiore dello schermo nell’app mobile mentre il player desktop si presenta un po’ come Youtube, con il video mostrato sulla sinistra, l’elenco della riproduzione sulla destra e i controlli nella parte inferiore della schermata; su desktop è anche possibile ridurre il player ad una piccola finestra che resta fissa in basso sulla destra della scheda del browser mentre si continua la navigazione del catalogo.
Youtube Music si presenta come un mix tra Spotify e Apple Music, prendendo dal primo l’interfaccia utente ‘dark’ e molti altri grafici, mentre dal secondo prende la gestione dei video musicali e la qualità del suono simile. Riguardo la navigazione, Youtube Music è abbastanza facile da navigare tra le schede ma non riesce a battere Spotify (anche se qui ci sarebbe da sistemare la gestione dei brani salvati).
Youtube Music – la app
Youtube Music – app mobile
Youtube Music – player web
Se Youtube Music è comodo per scoprire nuova musica e puo’ vantare ottimi algoritmi per scoprirne di nuova – la prima volta che si accede vengono mostrati nomi e foto artisti e vanno selezionati quelli che ci piacciono – la qualità del suono è nella media degli altri servizi di streaming. Google non ha dichiarato bene in che qualità trasmette la musica su Youtube Music ma, secondo quanto riferito da The Verge, Youtube Music suona a 128kbps in formato AAC su mobile e OPUS via web. Google Play Music ha i brani in formato mp3 a massimo 320kbps, quindi si presumeva inizialmente che la stessa codifica e lo stesso bitrate valessero per Youtube Music ma in realtà non è cosi’. Al di là dei numeri ‘sulla carta’, un brano in AAC a 256kbps (Apple Music) equivale all’incirca ad un OGG Vorbis a 320kbps (Spotify Premium) quindi in qualità il migliore, a parità di prezzi, è TIDAL Premium che suona in AAC a 320kbps. Se si vuole un suono migliore esistono TIDAL e Qobuz che, con 19,99 euro al mese di abbonamento, offrono lo streaming in qualità CD in formato FLAC 16 bit/44.1 kHz.
Nota: dopo attenti ascolti abbiamo aggiornato questo box.
Considerato il successo che ha avuto Spotify Free – sul totale di 170 milioni di utenti, 75 milioni pagano Premium mentre 95 milioni lo usano gratis – è probabile che Youtube Music avrà successo perchè ha il vantaggio, rispetto a Spotify, di esattamente far scegliere quale canzone ascoltare. Youtube Music e Spotify free, ad oggi, sono i soli servizi di streaming musicali che fanno accedere al proprio catalogo anche non pagando, con limitazioni diverse a seconda del servizio. Ad esempio, Spotify free ha un suono di qualità inferiore rispetto a quello disponibile per gli utenti Premium. Apple Music, TIDAL e Qobuz sono invece disponibili solo su abbonamento, con Apple Music che offre il suono peggiore tra questi ultimi tre.
Una mancanza di Youtube Music è la possibilità di gestire la riproduzione su un dispositivo da un altro, come Spotify Connect. E’ possibile riprodurre dallo smartphone o dal tablet la musica su altoparlanti compatibili con il sistema Google Cast, compreso Chromecast, ma non è possibile ad esempio dal computer gestire la riproduzione sullo smartphone.
Youtube Music potrebbe quindi avere successo verso la fascia di pubblico non disposta a pagare per ascoltare musica in streaming, che si accontenta di un suono sufficiente e della pubblicità o chi vuole semplicemente scoprire musica preferendo poi acquistare quella preferita in download su iTunes o in qualità CD/Hi-Res su Qobuz.
La scelta del servizio di musica in streaming è soggettivo, considerata la prova gratuita di tre mesi di Youtube Music vale la pena testarlo ma in rapporto qualità prezzo oggi Spotify Premium rimane imbattuto, mentre se si vuole il top della qualità audio rinunciando ad alcune comodità (come Spotify Connect) ci sono prima TIDAL e poi Qobuz.
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