La vita di Popcorn Time è volta al termine, per sempre questa volta. E’ stato detto alla fine del mese di Ottobre che uno dei due più grandi servizi di video streaming illegali si è spento per sempre dopo una disputa tra gli sviluppatori. Potrebbe non essere però questo il reale motivo dietro la chiusura. Di fatto, il sito stesso non è disponibile, l’applicazione non funziona più, e l’account Twitter ufficiale ha annunciato che gli utenti dovrebbero invece scaricare altre applicazioni per continuare a fare quello che facevano con Popcorn Time.
Nel corso dell’ultima settimana del mese di Ottobre, un certo numero di sviluppatori che lavoravano al progetto lo hanno abbandonato, temendo problemi legali. Molte persone coinvolte nel progetto si erano convinte che, dal momento che gli utenti non pagavano per il servizio e quindi chi c’era dietro al progetto non ricavava denaro, Popcorn Time fosse legale. Gli studi cinematografici e chiunque deteneva i diritti dei contenuti visibili attraverso il servizio non la pensano ovviamente in modo differente.
E sembra proprio che siano stati in realtà gli studi cinematografici di comune accordo a far chiudere Popcorn Time. A creare confusione tra gli sviluppatori sostenitori di Popcorn Time sembra sia stata una causa intentata da alcuni membri della MPAA – la Motion Picture Association of American – contro il servizio.
Che Popcorn Time fosse un servizio illegale è stato detto sin da quando è stato lanciato oltre un anno fa, dal momento che il software consentiva di vedere film in streaming senza alcuna licenza. Si trattava di un’app basata su Torrent che permetteva di guardare in streaming, anche in alta definizione, moltissime serie televisive e film gratis e in HD. Per un po’ di tempo Popcorn Time era stato messo offline dopo il suo lancio, ma si è trattata di una pausa provvisoria fino a quando non è stata trovata una scappatoie alternative per far tornare online un servizio illegale.
L’estate scorsa, la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Genova, ha anche chiesto ai provider italiani di impedire l’accesso ai siti da cui si scaricava l’app Popcorn Time. Chi ha una base di conoscenza di come funziona il web capisce che il blocco era molto limitato, dal momento che i server che ospitavano i contenuti risiedevano in paesi esteri, e bastava cambiare i DNS per aggirare le restrizioni. Inoltre, il blocco era solo per il download del software, quindi chi aeva già scaricato Popcorn Time ha potuto continuare a guardare i film in streaming, anche in HD, senza bisogno di aspettare la fine del download.
Perchè Popcorn Time era illegale? Al contrario dei servizi che consentono lo streaming di film e serie tv a pagamento come TIMVision, Infinity Tv, Google Play, Chili Tv, Xbox Video, Playstation Store e Netflix, Popcorn Time consentiva lo streaming di tutte le ultime novità cinematografiche gratuitamente, violandone il diritto d’autore.
Il sequestro italiano doveva essere il primo del genere a livello mondiale, ha sottolineato questa estate LaStampa, anche se negli Stati uniti e nei Paesi scandinavi ci sono già state delle denunce contro il programma in passato. L’avvocato Fulvio Sarzana a Il Fatto Quotidiano ha ricordato che in Israele la Corte distrettuale di Tel Aviv non ha voluto procedere con il sequestro dietro l’accordo tra i Provider Israeliani e le Associazioni di tutela del Copyrigt sostenendo che avrebbe violato la libertà di espressione.
A metà Ottobre, è giunta la fine del servizio, e Popcorn Time non vivrà più.
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