WhatsApp e Messenger di Meta presto dovranno applicare l’interoperabilità per rispettare il nuovo regolamento europeo DMA, ciò significa che dovranno aprirsi ai servizi di messaggistica istantanea concorrenti ‘minori’ e offrire supporto per chat di terze parti. Meta ci sta lavorando da oltre un anno: a che punto sta?
WhatsApp, la popolare applicazione di messaggistica istantanea di proprietà di Meta che può contare su più di miliardi di utenti, si è detta pronta ad abbracciare l’interoperabilità. Non una scelta sua, è obbligata a farlo, almeno nell’Unione europea, grazie all’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA).
Il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali, infatti, impone alle app di messaggistica via internet delle grandi aziende digitali (aka ‘gatekeeper‘), come Whatsapp e Messenger di Meta, di diventare interoperabili. Vale a dire che devono implementare soluzioni tali da non limitare la concorrenza nel mercato in cui operano.
Come? Adottando soluzioni che possano aprire i propri servizi alle applicazioni di terze parti non-gatekeeper. Idealmente, l’UE vuole che gli utenti possano comunicare con i propri contatti indipendentemente dalla piattaforma di messaggistica preferita. Ad esempio, una persona a cui piace Whatsapp dovrebbe poter comunicare con il suo migliore amico che invece preferisce utilizzare Telegram.
Whatsapp e Messenger presto interoperabili come stabilito dal DMA europeo
Dal momento che il DMA non prevede che tutti i servizi di messaggistica istantanea diventino interoperabili ma solo quelli etichettati come ‘gatekeeper’, questi per rispettare il DMA hanno l’obbligo solo di mettere a disposizione l’interoperabilità con servizi di terze parti. Ma se questi ultimi non fossero interessati all’interoperabilità?
Per fare un esempio concreto, gli utenti di Whatsapp potranno comunicare con gli utenti di un servizio di chat di terze parti senza uscire da Whatsapp solo se il servizio di terze parti, a sua volta, offrirà ai propri utenti l’interoperabilità con Whatsapp. Sarà quindi interessante vedere, nel tempo, quanti servizi di messaggistica istantanea sceglieranno di aprirsi ai servizi concorrenti.
Oltre alla già citata Meta, la Commissione europea il 6 settembre 2023 ha stabilito che gatekeeper sono anche Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance e Microsoft. E’ possibile approfondire il tema nel sito web ufficiale digital-markets-act.ec.europa.eu.
Come dovrebbe funzionare l’interoperabilità in Whatsapp e Messenger
Dick Brouwer, direttore tecnico di WhatsApp che ha lavorato all’implementazione della crittografia sull’app Messenger di Meta, in una intervista a Wired ha dichiarato:
“C’è una reale tensione tra l’offrire un modo semplice per offrire questa interoperabilità a terze parti e allo stesso tempo preservare la privacy, la sicurezza e l’integrità di WhatsApp. Penso che siamo abbastanza contenti di dove siamo arrivati.”
Stando a quanto spiegato da Brouwer, l’interoperabilità in WhatsApp e in Messenger, come previsto dal DMA, riguarderà inizialmente le funzionalità base comprensive dello scambio di messaggi di testo, immagini, vocali, video e altri tipi file tra utenti in chat one-to-one. Più avanti nel tempo l’interoperabilità riguarderà anche chiamate e chat di gruppo.
E’ da più di un anno che Whatsapp sta lavorando per diventare interoperabile. Una volta che il sistema sarà a regime, le app di messaggistica di terze parti che vorranno consentire ai propri utenti di scambiare messaggi con i loro contatti su Whatsapp dovranno firmare un accordo con Meta e rispettare dei termini ben precisi. Tra questi, i messaggi scambiati tra le due piattaforme dovranno essere crittografati, meglio se con il protocollo Signal, per garantire la privacy del contenuto dei messaggi. Sarà consentito l’utilizzo di standard di crittografia alternativi ma solo se in grado di rispettare gli standard minimi di sicurezza stabiliti da WhatsApp.
Gli utenti di Whatsapp e Messenger potranno accedere alle chat aperte con utenti di altre piattaforme da una sezione separata, che dovrebbe chiamarsi ‘chat di terze parti‘. Ciò significa che le conversazioni scambiate con utenti di altre app non si mescoleranno con le chat aperte con utenti dello stesso servizio.
Maggiori informazioni dovrebbero arrivare nel prossimo mese di marzo, quando il DMA entrerà in vigore.