Per la terza volta nel 2023, Spotify annuncia licenziamenti: questa volta tocca al 17% della forza lavoro, circa 1.500 persone. Non si escludono ulteriori licenziamenti nel corso del 2024 e del 2025, seppur di minor grandezza. Per il CEO di Spotify, Daniel Ek, l’obiettivo è di rendere l’azienda produttiva ed efficiente allo stesso modo.
Il co-fondatore e CEO della popolare piattaforma di audio in streaming Spotify, Daniel Ek, ha condiviso pubblicamente una sua nota inviata nei giorni scorsi a tutti i suoi dipendenti. In questa lettera, Ek ha condiviso due importanti aggiornamenti per il futuro di Spotify. La prima è la decisione di licenziare circa il 17% dei dipendenti. La seconda sono i nuovi obiettivi su cui Spotify punterà per migliorare il proprio business. Stando a quanto stimato dalla CNN, coinvolti sarebbero circa 1.500 dipendenti. E’ la terza volta quest’anno che Spotify annuncia licenziamenti. All’inizio di quest’anno, l’azienda ha comunicato un taglio della propria forza lavoro del 6%, mentre la scorsa estate un altro 2% dei dipendenti ha lasciato l’azienda.
“Negli ultimi due anni, abbiamo posto un’enfasi significativa sulla trasformazione di Spotify in un business davvero eccezionale e sostenibile, progettato per raggiungere il nostro obiettivo di diventare l’ azienda audio leader a livello mondiale e che guiderà costantemente la redditività e la crescita nel futuro. Anche se abbiamo fatto passi da gigante, come ho detto molte volte, abbiamo ancora del lavoro da fare. La crescita economica ha rallentato drasticamente e il capitale è diventato più costoso. Spotify non fa eccezione a queste realtà.” spiega Ek nella lettera.
“Ciò mi porta a una decisione che significherà un cambiamento significativo per la nostra azienda. Per allineare Spotify ai nostri obiettivi futuri e assicurarci di avere le dimensioni giuste per le sfide future, ho preso la difficile decisione di ridurre il nostro organico totale di circa il 17% in tutta l’azienda. Riconosco che ciò avrà un impatto su un numero di individui che hanno dato un contributo prezioso. Per essere sinceri, molte persone intelligenti, talentuose e laboriose ci lasceranno. Per coloro che se ne vanno, siamo un’azienda migliore grazie alla vostra dedizione e al vostro duro lavoro.“.
Questi non dovrebbero essere gli ultimi licenziamenti in Spotify, ma i prossimi dovrebbero riguardare un minor numero di dipendenti. “Abbiamo discusso di eventuali riduzioni minori nel corso del 2024 e del 2025.” ha aggiunto Ek nella lettera. In questo modo, l’azienda avrà modo di reinvestire i profitti “in modo più strategico nel business“.
Per quanto riguarda i prossimi obiettivi per la crescita futura di Spotify, Ek ha detto che negli anni 2020 e 2021, l’azienda ha “sfruttato l’opportunità offerta dal capitale a basso costo” per investire “in modo significativo nell’espansione del team, nel miglioramento dei contenuti, nel marketing e in nuovi settori verticali” spiegando che questi investimenti hanno generalmente funzionato, contribuendo “all’aumento della produzione di Spotify e alla robusta crescita della piattaforma” lo scorso anno. Tuttavia, l’ambiente attuale è diverso e “la nostra struttura dei costi per dove dobbiamo arrivare è ancora troppo grande“.
Guardando indietro al 2022 e al 2023, “ciò che abbiamo realizzato è stato davvero impressionante” ha detto Ek. E il CEO aggiunge: “ma, allo stesso tempo, la realtà è che gran parte di questa produzione era legata alla disponibilità di maggiori risorse“. L’azienda, si è trovata ad essere “più produttiva ma meno efficiente“, spiega Ek, secondo cui l’obiettivo dovrà essere quello di essere produttiva ed efficiente allo stesso modo. L’azienda ha intenzione di puntare su “creatori e consumatori“. Per riuscire in questo “dobbiamo diventare incessantemente intraprendenti nel modo in cui operiamo, innoviamo e affrontiamo i problemi” secondo Ek.
Per quanto riguarda i dipendenti interessati da questa tornata di licenziamenti, Spotify per questi ha previsto una indennità di fine rapporto, il pagamento di tutte le ferie maturate e non utilizzate, assistenza sanitaria per i dipendenti durante il periodo di licenziamento, supporto all’immigrazione (per i dipendenti il cui status di immigrazione è connesso al loro impiego) e supporto alla carriera (diritto ai servizi di ricollocamento per due mesi).
“La decisione di ridurre le dimensioni del nostro team è un passo difficile ma cruciale verso la creazione di uno Spotify più forte ed efficiente per il futuro”. ha aggiunto Ek, “ma evidenzia anche che dobbiamo cambiare il modo in cui lavoriamo.” E il CEO chiude: “Proprio come il 2023 ha segnato un nuovo capitolo per noi, così sarà il 2024 quando costruiremo uno Spotify ancora più forte.”
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…