Apple Music, il servizio di streaming musicale di Apple, sin da quando è stato introdotto nell’estate del 2015, ha permesso di registrarsi e provare il servizio gratuitamente per i primi tre mesi in tutti i paesi dove è disponibile. Tuttavia, Apple ha ora deciso di far pagare questa prova iniziale in alcuni paesi.
A partire dal 22 maggio, provare Apple Music per i primi tre mesi costa 99 centesimi in Australia, Spagna e Svizzera. Negli altri paesi dove il servizio di streaming di musica è disponibile – tra cui Italia – la prova iniziale resta disponibile gratis.
Il perchè di questa decisione non si sa, ma va considerato che 99 centesimi per tre mesi di musica in streaming ‘non sono nitente’ rapportato al singolo utente (9,99 euro per tre mesi sarebbero 29,97 euro), ma questa cifra moltiplicata per le milioni di persone che decidono di iscriversi per provare il servizio significa comunque denaro che entra nelle casse di Apple, denaro che non entrerebbe nel caso in cui l’utente dopo la prova gratuita di tre mesi decidesse di non rinnovare il servizio a pagamento. Ma se Apple aveva intenzione di monetizzare qualcosa dalla prova iniziale del servizio perchè allora non far pagare i 99 centesimi in tutti i paesi? Perchè solo in Australia, Spagna e Svizzera?
La società di Cupertino ha lanciato il suo servizio di streaming musicale Apple Music nel mese di giugno del 2015 e in meno di tre mesi dal debutto ha detto di aver raccolto 11 milioni di utenti, la maggior parte dei quali sono stati tuttavia utenti che si sono iscritti per usufruire del servizio di prova gratuito iniziale di tre mesi e, terminato questo periodo, non si sono abbonati a Apple Music al prezzo di 9,99 euro mensili. Per confronto, Spotify offre un periodo di prova gratuito di un mese per il pacchetto Premium,e a volte in estate (come quest’anno, fino al 27 giugno 2017) consente di provare Premium per tre mesi pagando 99 centesimi. Al contrario degli utenti di Spotify che non pagano ma possono continuare ad accedere al servizio in maniera limitata grazie al modello di abbonamento freemium supportato dalla pubblicità, Apple si è sempre detta contraria a questo, per cui o gli utenti pagano oppure non usano il servizio. La prova completamente gratuita del servizio resta comunque un’ottima occasione per attirare potenziali clienti, ma allo stesso tempo alcuni potrebbero approfittarsene e iscriversi al servizio con un indirizzo email sempre diverso per poterlo utilizzare senza mai pagare – sarà quindi per disincentivare questa pratica che Apple ha deciso di iniziare a far pagare, seppur un minimo, il periodo di prova iniziale? Non si sa, è solo una supposizione.
Spotify conta 50 milioni di abbonati che pagano (100 milioni contanto quelli che non pagano) mentre Apple conta 20 milioni di abbonati che pagano. In una recente intervista, Jimmy Iovine, uno dei capi del servizio musicale su abbonamento di Apple, ha detto che Apple Music potrebbe benissimo aumentare rapidamente il numero di iscritti a 500 milioni se offrisse la possibilità di ascoltare musica gratis col supporto della pubblicità, solo che "Noi non vogliamo farlo".
Per il momento non abbiamo una risposta a questi nostri dubbi, speriamo quindi che Apple commenterà questa decisione che ha preso.