Il lancio dei nuovi iPhone 6S e iPhone 6S Plus segna un cambio di rotta sulla strategia commerciale di Apple.
In primo luogo, i prezzi di lancio sono leggermente più bassi rispetto alla precedente versione ma troviamo però l’inghippo.
Guardando infatti la versione americana, troviamo iPhone 6S disponbile a 649 dollari per 16 GB, 749 dollari per 64 GB e 849 dollari per la versione da 128 GB.
La versione iPhone 6S Plus sarà invece disponbile a 749 dollari per 16 GB, 849 dollari per 64 GB e 949 dollari per la versione da 128 GB.
Come avrete notato, manca la versione da 32 GB, spingendo cosi gli utenti ad adottare la versione da 64 GB che resta comunque ad un prezzo analogo alla versione da 32 GB dello scorso anno.
La seconda novità consiste nella possibilità di abbonarsi con uno degli operatori partner, in questo caso per gli Usa AT&T, Sprint Verizon e T-Mobile, con un canone telefono a partire da 32.50 dollari al mese potendo cambiare iPhone ogni anno senza ulteriori spese.
Il canone cambia a seconda del modello e della versione:
32.41 dollari di iPhone 6S a 16 GB pari a 388,92 dollari annuali;
36.58 dollari per 64 GB pari a 438,96 dollari annuali;
40.75 dollari per 128 GB pari a 489 dollari annuali.
Per la versione iPhone 6S Plus, troviamo invece i seguenti canoni:
36.58 dollari di iPhone 6S a 16 GB pari a 438,96 dollari annuali;
40.75 dollari per 64 GB pari a 489 dollari annuali;
44.91 dollari per 128 GB pari a 538,92 dollari annuali.
Apple iPhone Upgrade Program 2015
Alla rate del telefono, bisogna poi aggiungere il piano telefonico che varia a seconda del tipo di piano e operatore.
AT&T vari da un minimo di 45 ad un massimo di 390 dollari al mese per 50 GB di traffico dati (assurdità di prezzo)
Sprint ha un solo canone da 60 dollari al mese per traffico dati illimitato
T-Mobile parte da 50 dollari e arriva fino a 80 dollari co traffico 4G illimitato
Verizon da 70 dollari a 790 dollari con 100 GB di traffico dati (follia pura)
In base agli operatori, i clienti americani potrebbero disporre di un iPhone nuovo ogni anno sborsando da un minimo di 75 dollari al mese ad un massimo che nemmeno prendiamo in considerazione, visto che il piano folle di Verizon costa ogni mese un iPhone nuovo.
La logica è ovvia: spingere gli utenti a cambiare iPhone ad ogni nuova edizione, in qualche modo riducendo il prezzo di acquisto, che di fatto è circa la metà del prezzo di un nuovo iPhone, recuperando poi sulla retrocessione da parte degli operatori e sul fatto che Apple potrà rimettere in commercio i modelli ritirati e ricondizionati che troverebbero ampio mercato in molti paesi emergenti e non solo.
In questo modo, Apple potrebbe riciclare milioni di iPhone ogni anno, guadagnano cosi due volte senza doverne produrre sempre di più. Una politica intelligente e anche ecosostenibile da un certo punto di vista, che potrebbe aumentare ulteriormente fatturato e utile per Apple.
Bisognerà vedere se la stessa politica verrà applicata anche ad altri paesi come il nostro. Anno dopo anno, milioni di iPhone verranno ricondizionati e saranno a disposizione di mercati meno generosi.