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Apple Music cresce a 60 milioni di utenti abbonati, che pagano

La crescita di Apple Music

Nel mese di Agosto 2015, Eddy Cue, senior vice president di Apple, ha detto che il servizio di musica in streaming Apple Music aveva raggiunto 11 milioni di utenti, specificando che si trattava di utenti relativi alla versione di prova del servizio, quella gratuita di tre mesi. Di questi 11 milioni solo 2 milioni si sono rivelati essere degli utenti paganti, che hanno scelto quindi di abbonarsi al servizio pagando 9,99 euro al mese o 14,99 euro per l’abbonamento ‘famiglia’. Un mese più tardi, il 19 Ottobre, il CEO di Apple Tim Cook ha fornito un aggiornamento sullo stato di Apple Music, che contava oltre 15 milioni di utenti, di cui 6,5 milioni utenti abbonati paganti 9,99 dollari al mese mentre 8,5 milioni utilizzavanono la versione di prova gratuita di tre mesi. Dati ufficiali, Apple Music ha raggiunto 11 milioni di utenti paganti nel febbraio del 2016, quindi 13 milioni ad aprile dello stesso anno, poi 17 milioni a settembre 2016, quindi 20 milioni a dicembre 2016, 27 milioni a giugno 2017, 30 milioni a settembre 2017, 36 milioni a Febbraio 2018, 38 milioni a Marzo 2018, 40 milioni all’11 Aprile 2018, 50 milioni a gennaio 2019, 60 milioni a Giugno 2019.

Nel mese di settembre 2015 sono stati pubblicati i risultati di un sondaggio che hanno fatto presumere che Apple Music non aveva, nei primissimi pochi mesi dopo il debutto, in realtà il successo che Apple voleva farci credere. Il sondaggio in questione ha rivelato che il 48% di coloro che si erano registrati per accedere alla prova gratuita di Apple Music al lancio avevano già lasciato il servizio prima ancora di terminare i tre mesi gratuiti. In effetti, su 15 milioni di utenti, erano meno della metà quelli realmente abbonati al mese di settembre. Va precisato che il sondaggio è stato condotto da MusicWatch tra 5.000 consumatori negli Stati Uniti, di 13 anni o più. 

Apple Music Festival 2016

Apple Music: come disattivare il Rinnovo Automatico

http://www.pianetacellulare.it/Articoli/Apple/39117_Apple-Music-come-disattivare-il-rinnovo-automatico-dellab.php

Apple Music ora ha 60 milioni di abbonati paganti. Ad aggiornare la cifra degli abbonati al servizio musicale di Apple è stato il vicepresidente senior di Apple, Eddy Cue, in una intervista al sito francese Numerama (via The Verge) pubblicata a fine Giugno 2019. Il numero di abbonati è aumentato di 10 milioni dal precedente aggiornamento. Nel commentare i risultati finanziati di Apple del primo trimestre fiscale 2019, nel mese di Aprile 2019, il CEO dell’azienda Tim Cook ha condiviso che gli abbonati erano 50 milioni.

Apple ha annunciato a Variety l’11 aprile 2018 che il suo servizio di musica in streaming in abbonamento Apple Music contava 40 milioni di utenti, in crescita da 38 milioni di utenti comunicati a BGR il 12 marzo 2018, da 36 milioni di utenti dichiarati all’inizio di Febbraio 2018  da Apple al Wall Street Journal, da 30 milioni a settembre 2017, da 27 milioni di abbonati nel mese di giugno dello stesso anno e da 20 milioni di abbonati il 7 dicembre 2016. Apple Music, ricordiamo, è attivo da giugno 2015. L’annuncio dei 40 milioni di abbonati è arrivato in contemporanea con l’annuncio della promozione di Oliver Schusser diventato il vice presidente di Apple Music. Schusser lavora in Apple da 14 anni e prima di questa promozione si occupava dei contenuti dell’App Store. Schusser si è trasferito da Londra in California, dividendo il suo tempo tra Apple Park a Cupertino e gli uffici Apple a Culver City. Mentre era nel Regno Unito, ha avuto un ruolo chiave nell’acquisizione di Shazam, che non ha ancora ricevuto l’approvazione regolamentare europea.  

Stando a quanto riportato dal WSJ a Febbraio 2018, Apple Music in quel periodo stava crescendo più velocemente di Spotify negli Stati Uniti, con una crescita della base di utenti al ritmo del 5% ogni mese rispetto al 2% di Spotify. Si era ipotizzato che, mantenendo questo tasso di crescita, Apple Music avrebbe potuto superare il suo rivale in numero di utenti abbonati (ossia che pagano) negli Stati Uniti entro la scorsa estate, cosa che pero’ non è avvenuta.

E’ impressionante la crescita iniziale di Apple Music, se consideriamo che ha raggiunto la metà del numero di abbonati a pagamento di Spotify nei primi due anni. Per Jimmy Iovine, capo del servizio, questo non è pero’ sufficiente, in quanto ritiene che si possa fare di piu’, ci sono le basi per far crescere ancora di piu’ il numero degli utenti. "Non credo che ciò che esiste adesso sia abbastanza" ha dichiarato Iovine ad una intervista rilasciata a settembre del 2017 a Billboard, nella quale ha comunicato la crescita di Apple Music a 30 milioni di abbonati. "Credo che siamo nel posto giusto, abbiamo le persone giuste e il giusto atteggiamento per non accontentarci di quello che esiste adesso."

Di fronte a questa crescita di Apple Music, Spotify dove sta? Ha un minor numero di abbonati o anche i suoi sono in crescita? Alla fine del mese di marzo 2019, Spotify ha rivelato di contare 100 milioni di utenti Premium, ossia di utenti abbonati che pagano per avere accesso a tutte le funzionalità che offre.  Il servizio di streaming musicale ha nel frattempo superato quota 217 milioni di utenti attivi mensili a livello globale (che usano il servizio free e chi paga combinati assieme).

La crescita di Apple Music e il successo di Spotify sottolineano la crescente popolarità dei servizi di musica in streaming

"Vogliamo di più e vogliamo andare più velocemente, siamo affamati!", ha commentato Eddie Cue, vicepresidente per i software e i prodotti internet della Mela, in un’intervista a Billboard aggiungendo che il 2016 "è stato un bel anno" e che per il futuro "non possiamo dimenticare che, come industria, abbiamo ancora pochissimi abbonati. Ci sono miliardi di persone che ascoltano musica e noi non abbiamo raggiunto nemmeno il traguardo dei cento milioni di abbonati. Ci sono molte opportunità di crescita".

La cosa importante che bisogna sottolineare è che, a parte rare esclusive di album o singoli comunque limitate nel tempo, i cataloghi di Spotify e Apple Music sono gli stessi, e l’abbonamento di base (senza promozioni) costa in entrambi i casi 9,99 euro per singolo utente oppure 14,99 euro per fino a sei utenti grazie al piano Famiglia. Dunque, la sfida tra le piattaforme è legata ai servizi offerti playlist automatiche, consigli musicali, radio, ecc.) e la qualità audio (ma qui vincono TIDAL e Qobuz su tutti, in quanto offrono la qualità CD).

Spotify supera Apple Music in numeri, non c’è da discutere su questo. Apple ha  60 milioni di abbonati (non contanto quelli che usano la prova gratuita) raccolti in circa quattro anni, mentre Spotify conta 100 milioni di abbonati paganti raccolti dal 2008 (al lancio era disponibile solo in alcuni paesi), di cui 10 milioni raccolti tra agosto 2017 e gennaio 2018. Entrambi i servizi sono quindi in crescita, pertanto una cosa è certa: mentre tre/quattro anni fa si parlava di crisi del settore musicale, la possibilità di ascoltare musica senza limiti pagando un canone mensile piace ai consumatori, che possono gestire playlist o ascoltare musica su richiesta come vogliono. L’industria musicale, proprio grazie allo streaming, è quindi salva.

Sulla qualità abbiamo gia’ fatto un confronto tra i due servizi (LEGGI: Sfida Apple Music vs Spotify vs Tidal) e ricordiamo che Spotify e Apple Music sono alla pari, con il servizio di Apple che offre musica in formato AAC a 256kbps mentre Spotify usa il formato di compressione OGG Vorbis a massimo 320 kbps – anche se con un maggiore bitrate, il formato AAC di Apple è migliore in termini di compressione, quindi i due servizi si eguagliano. Se Apple offrisse musica in AAC a 320kbps allora qualitativamente vincerebbe Apple Music su Spotify. In ogni caso, TIDAL e Qobuz al momento sono i servizi con la migliore qualità, in quanto offrono musica con la stessa qualità di un CD e, per alcune tracce/album, la qualità Hi-Res 24bit.

Simone Ziggiotto

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