Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, è l’uomo dell’anno 2014 per il Financial Times.
Dal 2011, nei tre anni successivi alla morte del fondatore Steve Jobs, Tim Cook ha preso le redini dell’azienda di Cupertino, tenendo testa agli azionisti affrontando la perdita di fiducia in Apple da parte di molti, convinti che Apple non potesse avere successo senza il suo fondatore Jobs.
"Noi facciamo le cose per ragioni diverse da un profitto, facciamo le cose perché sono buone e giuste," ha detto Tim Cook in una conference call con gli analisti. Sia che si tratti di diritti umani, energie rinnovabili o l’accessibilità per le persone con bisogni speciali, "Io non penso al ROI [return on investment, tradotto come indice di redditività del capitale investito o ritorno sugli investimenti]", ha detto Cook.
Molti investitori sono schierati con il signor Cook. Dopo un tumultuoso 2013, il prezzo delle azioni della società è aumentato di circa il 50 per cento dalla riunione degli azionisti in cui Cook ha detto quanto sopra vi abbiamo riportato, arrivando ad un certo punto ad una capitalizzazione di mercato superiore ai 700 miliardi di dollari.
Nei tre anni dopo la morte di Steve Jobs, il signor Cook, 54 anni, è uscito fuori dall’ombra del suo predecessore e ha impresso ad Apple i suoi valori e le sue priorità.
Con il nuovo iPhone che continua a superare ogni aspettativa di vendita, il signor Cook ha svelato prodotti come Apple Watch e Apple Pay che portano Apple nei mercati della moda e della finanza, rispettivamente, riconquistando uno spirito di innovazione che molti temevano fosse morto con Jobs.
Il successo finanziario e i nuovi prodotti tecnologici avrebbero da soli potuto essere sufficienti per far guadagnare all’inflessibile amministratore delegato di Apple l’elezione dal FT come ‘Person of the Year 2014‘, ma sono anche "l’esposizione coraggiosa del signor Cook dei suoi valori che lo hanno differenziato nettamente", scrive il Financial Times.
Infatti, il 2014 è stato l’anno in cui Tim Cook ha espresso pubblicamente di essere gay. "Essere gay mi ha dato una più profonda comprensione di ciò che significa essere una minoranza", ha detto Cook. "E’ stata una cosa dura e scomoda, a volte, ma mi ha dato il coraggio di essere me stesso, di seguire la mia strada, e di superare le avversità e il bigottismo. Mi ha anche dato la pelle di un rinoceronte, che torna utile quando si è ‘il CEO di Apple’".
"Se sentire che il CEO di Apple è gay può aiutare qualcuno a lottare per venire a patti con chi lui o lei è, o portare conforto a chi si sente solo, o ispirare le persone a insistere sulla loro uguaglianza, allora vale la pena uscire dal mio stato di privacy ", ha scritto il Bloomberg Businessweek nel mese di ottobre citando parole di Cook.
Di 53 anni nato in Alabama, Tim Cook si descrive come "un ingegnere, uno zio, un amante della natura, un amante del fitness, un figlio del Sud, un fanatico dello sport, e molte altre cose". Egli è entrato in Apple nel 1998 da IBM temporaneamente prendendo il posto di Steve Jobs come CEO di Apple nel 2009. E’ stato poi nominato alla posizione in modo permanente nel 2011, sei settimane prima della morte prematura di Jobs.
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