Alla luce delle modifiche annunciate da Apple per conformarsi al Digital Markets Act (DMA) europeo che entrerà in vigore tra qualche settimana ci sono sviluppatori che non si ritengono soddisfatti. Se Spotify considera la nuova proposta commerciale di Apple una ‘estorsione‘ agli sviluppatori di app per iOS, per Epic Games si tratta di una ‘conformità dannosa‘ nonché di uno ‘spettacolo horror‘. Neanche Mozilla di Firefox sembra tanto soddisfatta.
La scorsa settimana, Apple ha presentato le modifiche che attuerà nel suo sistema operativo mobile iOS, nel suo browser web Safari e nel suo negozio digitale App Store al fine di conformarsi al nuovo regolamento europeo sui mercati digitali (DMA). Novità che riguardano chi sviluppa app, nuove opzioni per la distribuzione delle app e l’elaborazione dei pagamenti in-app. Se inizialmente si pensava ad una serie di modifiche in positivo nell’ottica di una più libera concorrenza nel mercato delle app per dispositivi mobili, man mano che vengono analizzate le modifiche da parte degli sviluppatori qualcuno non si ritiene soddisfatto.
Dopo una attenta analisi delle modifiche annunciate da Apple, il CEO di Spotify ritiene che l’azienda di Cupertino stia per attuare una sorta di ‘estorsione‘ agli sviluppatori di app per iOS. Per il CEO di Epic Games, invece, il nuovo piano di Apple è solo una “conformità dannosa” studiato per contrastare la nuova legge europea sul DMA. Deluso è anche il portavoce di Mozilla Damiano DeMonte, come lui stesso ha detto in una dichiarazione a The Verge.
Tutte le modifiche che Apple attuerà nei Paesi appartenenti all’Unione Europea, dove entrerà in vigore il Digital Markets Act (DMA), si possono approfondire QUI. In breve, l’azienda di Cupertino ha previsto di dare la possibilità agli sviluppatori di app per iOS di continuare a distribuire le loro app sull’App Store nel rispetto delle attuali regole, tra cui la non possibilità di utilizzare sistemi di pagamento in-app alternativi al suo e il pagamento di una commissione del 30% sugli acquisti in-app.
In alternativa, gli sviluppatori nell’UE possono aderire al nuovo accordo commerciale che consentirà loro di distribuire le loro app tramite l’App Store pagando una commissione ridotta al 10% o al 17% sulle transazioni di beni e servizi digitali. Inoltre, per la gestione dei pagamenti il nuovo accordo consente ai developers di scegliere se utilizzare il sistema di fatturazione dell’App Store pagando una commissione aggiuntiva del 3% o, per non pagare commissioni a Apple, di affidarsi a sistemi alternativi o reindirizzare gli utenti al di fuori dell’app.
Gli sviluppatori potranno anche creare marketplace di app alternativi all’App Store di Apple.
Inoltre, il nuovo accordo prevede anche il pagamento, da parte degli sviluppatori, di 0,50 euro per ogni prima installazione annuale oltre la soglia di un milione, sia per le app per iOS distribuite tramite l’App Store che tramite un marketplace di app alternativo.
Nell’annunciare le nuove condizioni commerciali per l’UE, Apple stima che il 99% degli sviluppatori potrebbe ridurre o mantenere le tariffe dovute ad Apple e che meno dell’1% pagherebbe una tariffa per la tecnologia di base sulle proprie app nell’UE.
In un post pubblicato nel blog aziendale, il CEO di Spotify Daniel Ek ha espresso soddisfazione del fatto che la Commissione europea si sia decisa di redigere un nuovo regolamento del mercato digitale nell’Unione europea. Al contempo, Ek ritiene che Apple sia “arrogante” nel pensare che “le regole non la riguardino” avendo presentato un piano “farsa” per conformarsi al DMA. Dice Ek:
“Potete immaginare la nostra eccitazione quando il Digital Markets Act (DMA) è stato creato e convertito in legge per porre fine una volta per tutte a questo ingiusto soffocamento dell’innovazione mascherato da Apple come protezione della sicurezza. Eravamo orgogliosi che l’Europa avesse aperto la strada e presumevamo che Apple non avrebbe avuto altra scelta se non quella di rispettare la lettera e lo spirito della legge. (…)
“Con il falso pretesto di conformità e concessioni, hanno presentato [Apple, ndr] un nuovo piano che è una farsa completa e totale. In sostanza, la vecchia tassa è stata resa inaccettabile dalla DMA, quindi ne hanno creata una nuova mascherata da conformità alla legge.”
Ek ritiene che molti sviluppatori non potranno “mai” scegliere la nuova proposta commerciale di Apple, mentre saranno “puniti” gli sviluppatori che non avranno altra scelta se non quella di passare al nuovo accordo commerciale:
“Fin dall’inizio, Apple ha chiarito che non gli piaceva l’idea di rispettare il DMA. Quindi hanno formulato un’alternativa indesiderabile allo status quo. Questo è il motivo per cui molti degli sviluppatori più apprezzati non potranno mai sceglierlo. E per gli sviluppatori che sentono di non avere altra alternativa, è un percorso che punirà il loro successo.”
Ek, in particolare, considera come una “estorsione” il pagamento di 0,50 centesimi di euro previsto dalla nuova tassa ‘Core Technology Fee’ per ogni prima installazione annuale oltre la soglia di un milione “solo per il fatto di consentire agli sviluppatori di esistere su iOS“, temendo che la cifra possa aumentare in futuro “perché Apple cambia continuamente le sue regole“.
“Dalla nostra lettura della proposta di Apple, uno sviluppatore dovrebbe pagare questa tariffa anche se un utente scaricasse l’app, non la usasse mai e si dimenticasse di eliminarla. Ciò danneggerà gli sviluppatori, le potenziali start-up e coloro che offrono maggiormente app gratuite: come potrà uno sviluppatore ripagare Apple se la sua app gratuita diventa virale: milioni di account installano quell’app gratuita e quindi lo sviluppatore deve milioni ad Apple? “
La cosa che si chiede Ek è:
“Se Apple addebita già una commissione del 17% (e del 10% per i pagamenti ricorrenti) sui beni digitali acquistati, perché dovrebbe addebitare anche una tariffa fissa annuale per ogni utente? “
Il CEO di Spotify ritiene, inoltre, che l’azienda di Cupertino stia rendendo la nuova proposta commerciale creata per conformarsi con il DMA ancora più dannosa per gli sviluppatori rispetto alle regole precedenti:
“Apple ora sta dicendo: ‘certo, ti lasceremo collegare o offrire i tuoi metodi di pagamento… ma ci devi comunque una commissione anche per farlo (più quella nuova tariffa fissa di 0,50 centesimi di euro)’. Questa combinazione di tariffe significa che, nella maggior parte dei casi, se la tua app è popolare, pagheresti ad Apple lo stesso o anche di più rispetto alle regole precedenti.”
Ek, dopo aver fatto analizzare la nuova proposta commerciale di Apple agli avvocati di Spotify, si è fatto un po’ di conti, temendo di non avere altra scelta che restare con la proposta commerciale attuale:
“Spotify, come tanti altri sviluppatori, si trova ora ad affrontare una situazione insostenibile. Secondo i nuovi termini, se rimaniamo nell’App Store e vogliamo offrire il nostro sistema di pagamenti in-app pagheremo una commissione del 17% e una Core Technology Fee di 0,50 centesimi di euro per installazione e anno. Questo equivale per noi a pagare uguale o di più rispetto alle vecchie regole. E se riuscissimo a rimuovere la nostra app dall’App Store per esistere solo in alternative all’App Store, non funzionerebbe comunque. Con una base di installazione europea sui dispositivi Apple di circa 100 milioni di utenti, questa nuova tassa su download e aggiornamenti potrebbe far salire alle stelle i costi di acquisizione dei nostri clienti, aumentandoli potenzialmente di dieci volte. Questo perché dobbiamo pagare per ogni installazione o aggiornamento della nostra app gratuita o a pagamento, anche per chi non utilizza più il servizio.
Secondo Ek, Apple vuole solo “costringere gli sviluppatori a rimanere con lo status quo“, ossia con il vecchio sistema.
Alla luce dell’analisi del nuovo accordo commerciale proposto da Apple, Ek lascia intendere che le novità annunciate da Spotify prima che Apple condividesse tutti i dettagli delle modifiche che attuerà potrebbero non arrivare. Ek si augura che la Commissione Europea possa intervenire per “ridimensionare l’abuso di potere di Apple” altrimenti “il DMA sarà carino in teoria, ma in pratica non avrà alcun significato sostanziale per la maggior parte degli sviluppatori“.
In una dichiarazione condivisa con 9to5Mac, Apple ha risposto a Spotify:
“Siamo felici di supportare il successo di tutti gli sviluppatori, incluso Spotify, che ha l’app di streaming musicale di maggior successo al mondo. Le modifiche che condividiamo per le app nell’Unione Europea offrono agli sviluppatori la scelta – con nuove opzioni per distribuire app iOS ed elaborare i pagamenti. Ogni sviluppatore può scegliere di mantenere le stesse condizioni in vigore oggi. E secondo i nuovi termini, oltre il 99% degli sviluppatori pagherebbe lo stesso o meno ad Apple”.
Secondo Tim Sweeney, co-fondatore e CEO di Epic Games, lo sviluppatore dietro il popolare videogioco Fortnite, la nuova proposta commerciale di Apple per conformarsi alla nuova legge europea sul Digital Markets Act “è un nuovo subdolo esempio di conformità dannosa” che costringe gli sviluppatori a scegliere tra “l’esclusività dell’App Store e i termini del negozio, che saranno illegali secondo DMA” o “accettare un nuovo schema anticoncorrenziale anch’esso illegale, pieno di nuove tariffe spazzatura sui download e nuove tasse sui pagamenti non elaborati da Apple”.
Epic Games, ricordiamo, ha previsto di lanciare un suo marketplace per iOS attraverso il quale tornare a distribuire Fortnite per iOS. Tuttavia, la nuova proposta commerciale di Apple potrebbe “impedire a Epic di lanciare l’Epic Games Store e distribuire Fortnite attraverso di esso, ad esempio, o bloccare Microsoft, Valve, Good Old Games o nuovi concorrenti”, ha scritto Sweeney in un post su X il 25 gennaio scorso. Nonostante questo, Epic Games vuole “partecipare alla competizione per diventare il negozio di software multipiattaforma n.1″ anche grazie a giochi esclusivi come Fortnite.
Secondo Sweeney c’è molta “spazzatura scottante” nella nuova proposta commerciale di Apple:
“Epic ha sempre sostenuto il concetto di autenticazione di Apple e di scansione di malware per le app, ma rifiutiamo fermamente che Apple distorca questo processo per minare la concorrenza e continuare a imporre tasse sulle transazioni in cui non è coinvolta.
C’è molta altra spazzatura scottante nell’annuncio di Apple. Ci vorrà più tempo per analizzare sia le parti scritte che quelle non scritte di questo nuovo spettacolo horror, quindi rimanete sintonizzati.”
Come parte di questa ‘apertura alla concorrenza‘ annunciata da Apple, a partire da iOS 17.4, la prima volta che gli utenti apriranno il browser web Safari si troveranno di fronte alla scelta di quale browser utilizzare come predefinito. Inoltre, gli sviluppatori di browser web per iOS non saranno più limitati nell’utilizzo del motore di rendering Webkit, che sta alla base di Safari. Una novità positiva, si potrebbe pensare.
Non la pensa così Damiano DeMonte, portavoce di Mozilla, dietro al browser web Firefox, che a The Verge ha dichiarato di essere “deluso” dal piano proposto da Apple. Da una prima analisi delle nuove regole, infatti, pare che questa concessione varrà solo per l’esecuzione su iOS, quindi iPhone. Ciò significherebbe che browser web come Firefox, basato sul motore di rendering Gecko, potrebbe essere sviluppato sulla base di questo per l’esecuzione di iPhone ma Mozilla dovrebbe al contempo portare avanti lo sviluppo anche di una versione basata su Webkit per iPad.
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