A partire dal 2023, le applicazioni per Android TV OS, e quindi quelle destinate ai televisori e ai dispositivi alimentati dalle piattaforme Android TV e Google TV, gireranno in maniera più veloce e occuperanno meno spazio. O almeno è quello che ci si aspetta, dal momento che Google ha annunciato che da maggio 2023 diventerà standard il nuovo formato ‘Android App Bundles’ (AAB) al posto del formato ‘Android Package Kits’ (APK) per la pubblicazione di app per tv su Google Play. Gli utenti non dovranno fare nulla, beneficeranno solo di questo cambiamento: saranno gli sviluppatori di app a dover migrare al nuovo formato AAB le app esistenti per Android TV OS disponibili nel vecchio formato APK. Come intuibile, per le app che già oggi sono disponibili nel formato AAB non ci saranno cambiamenti: gli utenti fruitori di queste app già in AAB non noteranno cambiamenti.
Per garantire che le applicazioni sviluppate per Android possano essere eseguite su telefoni, tablet, tv e altri tipi di hardware con poca memoria ROM, e anche per risolvere altri problemi riscontrati con il formato apk, Android ha introdotto AAB nel 2020. Soffermiamoci sui televisori. E’ noto che i tv si stanno trasformando dall’essere non più solo un mezzo per fruire di contenuti lineari, per esempio attraverso l’antenna, ma sempre di più un mezzo attraverso cui fruire di contenuti on-demand via internet con esperienze multi-app. Ciò significa che, per poter accedere alle esperienze che desiderano, gli utenti hanno bisogno prima di installare un’applicazione sul proprio televisore intelligente. Come notato da Josh Wentz, Product Management di Google TV, in un post sul blog ufficiale per gli sviluppatori Android, tuttavia, mentre negli ultimi decenni gli smartphone si sono evoluti molto nell’hardware, con una dimensione minima di archiviazione mediamente di 64GB negli smartphone lanciati nel 2022, non si può dire lo stesso dell’hardware degli smart tv, che in media possono contare su appena 8GB di storge. "Meno spazio di archiviazione comporta che gli utenti debbano disinstallare app ostacolando la loro esperienza TV complessiva" spiega Wentz.
App che occupano meno spazio significa download più veloci quando c’è da scaricare il pacchetto di installazione dal Play Store e meno spazio occupato sul dispositivo – un’app in AAB può occupare fino al 20% in meno di spazio rispetto alla controparte in APK, grazie anche all’ottimizzazione per ciascun device. Secondo Wentz, il fatto che un’app in AAB possa occupare meno spazio nel televisore può portare gli utenti a mantenere installate più app sul dispositivo, anzichè trovarsi a dover rimuovere quelle utilizzate di meno per installarne di nuove, aumentando così la probabilità che gli utenti possano riaprire le app che usano di meno solo per il fatto di trovarle disponibili nell’interfaccia utente.
Già da agosto 2021 le nuove app Android devono essere pubblicate con Android App Bundle su Google Play, ma potrebbero essere disponibili nello store app pubblicate nel solo formato apk. Da maggio 2023, Google potrebbe nascondere su Android TV/Google TV le app sviluppate per questa piattaforma nel formato APK non ancora migrate in AAB.
"Con lo spazio di archiviazione dei tv limitato e gli utenti che hanno un crescente appetito per più app, Google TV e Android TV richiederanno App Bundle a partire da maggio 2023" ha spiegato Wentz, secondo cui un tecnico può impiegare circa 3 giorni per eseguire la migrazione a AAB di un’app per Android TV esistente in APK. Per maggiori informazioni, gli sviluppatori Android possono leggere la pagina web dedicata android-developers.googleblog.com/2022/11/app-bundles-for-google-tv-and-android-tv.html
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