Qualsiasi produttore di dispositivi Android è libero di usare l’Android Open Source Project (AOSP) messo a disposizione gratuitamente da Google con funzionalità comuni a livello di dispositivo, ad esempio servizi email e chiamate, ma i servizi e le app di Google (parte della suite Google Mobile Services, o GMS) non ne fanno parte. I produttori che vogliono personalizzare il software base fornito da Google e immettere sul mercato prodotti con GMS devono ricevere l’approvazione di ogni build da Google stessa, quindi in licenza possono offrire una serie completa delle app più usate e servizi basati sulla cloud di Google – tra cui Ricerca, il browser Chrome, YouTube, e l’immancabile Play Store. In un documento trovato da XDA-Developers, segnalato nello scorso mese di Ottobre, Google ha specificato le scadenze entro le quali i produttori di nuovi hardware Android possono inviare le build dei loro software all’azienda di Mountain View per ottenere l’approvazione e ricevere in licenza la suite GMS. Il processo di approvazione è complesso e ci sono molti requisiti da soddisfare, quindi i produttori di nuovi dispositivi devono richiedere l’approvazione GMS con settimane o mesi di anticipo. Dal documento in questione è emerso, in particolare, che il 31 gennaio 2020 è stato l’ultimo giorno entro cui chiedere l’approvazione a Google di build per nuovi device basate su Android 9 Pie. Dal 1 febbraio 2020, Google approverà solamente nuovi dispositivi con l’ultima versione di Android, la 10.
L’approvazione delle build da parte di Google è importante per il rilascio della licenza di GMS, indispensabile per l’integrazione nei dispositivi dei servizi e librerie di Google sui dispositivi Android. Questi servizi non si trovano nei dispositivi senza licenza, come è il caso degli smartphone della serie Mate30 di Huawei.
Scadenze approvazione build Android licenza GMS
Stando alla tabella condivisa da XDA-Developers, Google ha smesso di approvare build per nuovi dispositivi basate su Android 9 Pie dopo il 31 gennaio 2020, versione del popolare sistema operativo mobile rilasciata al pubblico il 6 agosto 2018. Non significa che dal 1 febbraio 2020 non saranno piu’ annunciati nuovi dispositivi Android con in esecuzione Android 9 Pie fuori dalla scatola: se con software approvato prima del 31 gennaio 2020, potrebbe uscire uno smartphone con Android 9 anche la prossima estate, per fare un esempio.
La scadenza riportata sopra vale per i dispositivi ‘nuovi’, mentre per l’upgrade di dispositivi esistenti Google smetterà di approvare gli aggiornamenti software basati su Android 9 Pie dopo il lancio di Android 11, che guardando lo storico del rilascio delle precedenti major release di Android dovrebbe avvenire nel mese di Agosto 2020 (dopo l’annuncio della prima build beta per gli sviluppatori tra Marzo ed Aprile 2020). In seguito al lancio di Android 11 in versione pubblica, Google smetterà di approvare gli aggiornamenti Android ad eccezione degli aggiornamenti delle patch di sicurezza.
Per quanto riguarda l’edizione ‘Go Edition’ di Android, quella per i dispositivi economici e con hardware poco performante, Google ha continuato ad approvare il software per i nuovi dispositivi basati su Android 8.1 Oreo (Go Edition) fino al 31 ottobre 2019, circa 10 mesi dopo il termine ultimo di approvazione di Android 8.1 Oreo nella versione standard.
Google sembra interessata a forzare i produttori a portare sul mercato nuovi dispositivi che abbiano almeno la versione di Android piu’ recente lanciata, per evitare situazioni come il lancio di dispositivi – ad esempio – con Android 9 quando Android 10 è già disponibile dal tre mesi ed è ormai in sviluppo Android 11. Questo tipo di situazioni creano solo confusione tra gli utenti e frammentano ancora di piu’ il sistema operativo.
Articolo di Ottobre 2019 aggiornato il 4 febbraio 2020.
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