Chi ha uno smartphone Android si può legittimamente domandare perchè si debba permettere alle applicazioni di accedere a nostre informazioni personali durante il processo di installazione. Alcune app potrebbero tranquillamente fare a meno di usare dati sensibili come l’elenco dei nostri contatti, il registro delle chiamate, i messaggi o la posizione, tanto per fare degli esempi; ma se non si da il permesso, non si può proseguire con l’installazione.
Dalla versione di base del sistema operativo Android i permessi non possono essere modificati nemmeno a installazione compiuta: o si accettano tutti o non se ne accetta nessuno. Per esempio, se vogliamo usare una specifica applicazione che gestisce il flash e questa richiede malauguratamente l’accesso alla nostra posizione, siamo obbligati a consentirlo.
Se si è stufi di sentirsi impotenti nei confronti di questa situazione, ci sono buone notizie. La soluzione esiste. Per un ampio numero di smartphone e tablet con CyanogenMod 12 (o con una ROM basata su CyanogenMod) è nativa una funzionalità che consente di correre ai ripari: stiamo parlando di Privacy Guard.
Privacy Guard serve a decidere a quali informazioni le applicazioni installate sul dispositivo abbiano accesso. Per esempio l’utente può scegliere di negare la lettura dei dati a una serie di applicazioni, soprattutto se ritiene che per queste sapere dove siamo e che cosa facciamo in ogni momento sia inopportuno. Oppure lo può fare semplicemente per sfizio: avete idea di quanto i Google Play Services accedano alla nostra posizione? Centinaia di volte al giorno.
PRIVACY GUARD E CYANOGENMOD
Questo prezioso strumento che stiamo imparando ad apprezzare deve essere abilitato manualmente; infatti è disabilitato di default. Il primo passo dunque consiste nell’attivarlo. E’ necessario andare sulle impostazioni dello smartphone o del tablet, far scorrere verso il basso l’elenco fino alla voce Privacy. Troveremo Privacy Guard pronto ad aspettarci. Facciamo un tap col dito su di esso.
Come accedere a Privacy Guard dal proprio dispositivo CM12:
• andare nelle Impostazioni del dispositivo
• trovare la voce Privacy e fare tap su di essa
• fare tap sulla voce Privacy Guard
Si apre un elenco di tutte le applicazioni integrate sul telefono. Facendo un tap di prova su una di queste, si nota che a destra, sulla stessa linea, si attiva un piccolo scudo azzurro.
Tenendo premuto per qualche secondo sul nome dell’applicazione si accede al menu specifico. Da questa schermata si apprendono informazioni di vario genere. Intanto diventa possibile consentire o negare l’accesso in maniera selettiva. Per esempio, dopo aver premuto qualche istante sull’icona di Drive, si accede alla schermata dalla quale è possibile scegliere se dare l’accesso alla lettura dei contatti o alla fotocamera. Queste due voci sono specifiche per Drive: un’altra applicazione ne avrà altre. Si può anche decidere di negare il risveglio dell’app e che rimanga attiva a lungo.
Per avere una visione d’insieme più globale, dall’elenco generale delle applicazioni consigliamo di fare un tap sui tre punti in alto a sinistra dello schermo e selezionare "Avanzate".
SCHERMATA "AVANZATE"
Dalla schermata Avanzate le applicazioni sono elencate sotto schede specifiche: posizione, personale, messaggistica, media, dispositivo e avvio. In ogni scheda sono mostrate le applicazioni ordinate secondo l’ultimo permesso richiesto. Nella scheda Posizione sono mostrati i nomi delle applicazioni che domandano di accedere alla posizione. Per ciascuno vengono mostrati inoltre il numero di accessi richiesti (consentiti o negati, nel caso in cui siano state modificate le impostazioni attraverso Privacy Guard), il tipo di accesso (GPS, WiFi, rete cellulare, posizione precisa o approssimativa, eccetera).
Privacy Guard su Android: la schermata di base e, a destra, la schermata Avanzate
Insomma, le informazioni non mancano proprio. L’utente ha in mano tutte le informazioni necessarie per decidere consciamente se un’app possa continuare o meno a leggere i nostri dati personali. Nel mio smartphone, tanto per fare un esempio, è stata negata la lettura della posizione ai Google Play Services più di cinquemila volte (si consideri che ho ripristinato un backup nandroid integrale circa una settimana fa). Ripeto nel caso in cui non fosse abbastanza chiaro: più di 5.000 accessi in una sola settimana…
Chiaramente bisogna essere al corrente di quello che può succedere nel caso si neghino gli accessi alle app, infatti si può finire per limitare alcune loro funzionalità. Oppure nei casi più estremi possono addirittura andare in crash; in situazioni del genere si potrà correggere la situazione direttamente dalla gestione dei permessi nelle impostazioni di Privacy Guard.
Per essere chiari, nella situazione spinta all’estremo in cui si decida di limitare l’accesso di Google Maps alla lettura della posizione del dispositivo, non si potrà pretendere che vengano calcolati percorsi in maniera ineccepibile. Anzi: il servizio rischia di diventare praticamente inutile.
PRIVACY GUARD: ATTIVAZIONE AUTOMATICA
Se non si ha voglia o tempo di scartabellare scheda per scheda le informazioni di ogni singola applicazione, è possibile attivare il Privacy Guard automatico. In questo caso, torniamo nella schermata principale. Da qui, spuntare la voce su ‘enabled by default’. Così facendo, ogni nuova applicazione sarà bloccata automaticamente. Per disabilitarlo basta ripetere l’operazione in ordine inverso.
Per tutte quelle che sono già state installate invece, dall’elenco generale delle app è sufficiente attivare lo scudo blu con un tap semplice.
Che cosa ne pensate di Privacy Guard? Lo avete testato? Fateci sapere le vostre impressioni.