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Smartphone Android: come modificare la Risoluzione dello Schermo con ScreenShift

Fino a una manciata di anni fa, quando il mercato degli smartphone doveva ancora fare il boom, le risoluzioni degli schermi erano basse. Chiunque abbia avuto un cellulare tradizionale ricorderà benissimo come si vedeva sgranato: con risoluzioni del calibro di 240 x 320 (o giù di li), in caso di noia un passatempo potrebbe addirittura essere stato mettersi a contare i pixel.

Con le tecnologie odierne i pixel sono diventati sempre più piccoli e il problema della definizione ormai è superato. Apple con il Retina Display su iPhone 4 ha definitivamente risolto il problema. Una densità di 326 punti per pollice era in grado di rendere indistinguibili i singoli punti all’occhio umano, che come noto ha un potere di risoluzione che normalmente non supera i 100 micrometri (0,1 millimetri).

La definizione è diventata una moda, una febbre alla quale tutti non riuscivano a resistere. Molti produttori hanno cominciato, per fare da cassa di risonanza attorno ai loro prodotti, ad aumentare le risoluzioni a dismisura. Un primo passo esagerato si è verificato con la scelta del Full HD sugli schermi da 5 pollici. Più di 400 punti per pollice (440 per la precisione) non contribuiscono a migliorare la qualità dell’immagine, considerato che superata la soglia dei 300 ppi per il nostro sistema visivo la questione diventa irrilevante.

Il parossismo è stato raggiunto negli ultimi mesi, con la comparsa della risoluzione 2k. Inizialmente questa era destinata sui tablet e sui phablet, ovvero su dispositivi con schermi da 6 pollici in su (comunque sui phablet da 6 pollici un Full HD sarebbe stato più che sufficiente). Poi il 2k ha sconfinato anche sugli smartphone normali, ovvero sui prodotti con schermo da 5,5 pollici o addirittura di 5 pollici.

La questione è molto semplice: tutti questi pixel non si limitano semplicemente a non servire a nulla. Hanno infatti anche un impatto negativo sullo smartphone in quanto contribuiscono sostanziosamente a consumare (a sprecare) energia, che è preziosa quando si parla di dispositivi di telefonia mobile – o più in generale di dispositivi portatili. Ci si immagini un processore che si trova a gestire il quadruplo dei pixel necessari a ogni schermata, in ogni istante di schermo acceso: non sbalordiamoci poi se la batteria non supera la giornata.

Esistono fortunatamente delle soluzioni software intelligenti che mettono una pezza alle soluzioni hardware meno intelligenti, che abbiamo appena descritto. Ora parliamo di un’applicazione che consente di modificare la risoluzione dello schermo, la sua densità e l’overscan (sovra-acquisizione).

SCREEN SHIFT
Screen Shift è l’applicazione di cui vogliamo parlare. Consente di mettere alla prova le proprie applicazioni con una vasta gamma di risoluzioni. Così facendo si mette meno sotto sforzo il processore; i risultati più evidenti hanno dunque a che fare con una migliore performance di gioco e con un’autonomia sensibilmente migliorata.

Due screenshot di Screenshift

E’ compatibile con Android Gingerbread e con le versioni successive, Lollipop inclusa (sarà compatibile anche con Android M). Da Android 4.3 JellyBean in su richiede i permessi di root. E’ stata testata su un buon numero di dispositivi. Non funziona sempre, infatti la compatibilità varia da prodotto a prodotto; pertanto consigliamo di testare l’app, che può essere scaricata gratuitamente, direttamente sul vostro smartphone o tablet. La modalità overscan è disponibile solo da Android 4.3 JellyBean in su.

Screen Shift ha un’interfaccia basata sul Material Design. Include dei profili già preimpostati per alcuni degli smartphone più popolari. Se non ci fosse il profilo per un dispositivo, basta impostarlo manualmente. Come si nota dall’immagine, è possibile direttamente definire la risoluzione (per esempio possiamo scalare un 2k a un più ‘normale’ Full HD). Sui dispositivi compatibili si può impostare anche l’overscan.

Fatto il tutto, basta dare la conferma, salvando il profilo utente appena imbastito, e il gioco è fatto. Si noterà subito se le nuove impostazioni vengono applicate.

Backup di sicurezza
Si noti che su alcuni telefoni e ROM ci sono problemi nel riavvio, pertanto per essere sicuri di non perdere i propri dati è consigliabile fare un backup nandroid preventivo prima di provare l’app. Per tornare alle impostazioni di default basta spegnere il servizio. Se il display fosse diventato in qualche modo non utilizzabile, nei casi più estremi basterà ripristinare il backup fatto in precedenza.

Download
Tutte le informazioni su Screen Shift, fornite direttamente dallo sviluppatore, assieme ai link per il download possono essere trovati nella discussione ufficiale sul forum di XDA Developers.

maurix

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