Venerdì 8 aprile è stato inaugurato il un prototipo di automobile elettrica ad impatto zero per l’ambiente, chiamata “Archimede Solar Car 1.0” e nata dalla collaborazione tra onlus, università e aziende private siciliane che hanno un unico obiettivo: mezzi di trasporto sostenibili e riduzione delle emissioni nocive.
Inaugurata alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco e del direttore generale dell’Università di Catania Federico Portoghese, l’automobile elettrica Archimede Solar Car 1.0 è lunga 4,5 metri e ricoperta da pannelli fotovoltaici grazie ai quali ha un’autonomia energetica potenzialmente senza limiti.
Il prototipo Archimede è un veicolo elettrico alimentato completamente da energia solare diretta. Le celle contenute nei pannelli solari ricoprono la parte superiore del veicolo e convertono l’energia del sole in energia elettrica che, tramite un sistema hardware, ricarica un pacco batterie con tecnologia litio-polimero per l’alimentazione del motore elettrico.
Il corpo del prototipo è progettato con tre obiettivi principali: fornire un’ampia superficie superiore per il montaggio delle celle solari, essere leggero e al contempo resistente, resistere agli urti e alle vibrazioni.
Il pannello solare è il cuore della vettura, che fornisce l’energia necessaria al funzionamento del prototipo. La tecnologia scelta utilizza celle al silicio monocristallino che garantiscono, in media, un rendimento del 18/19 %, garantendo su una superficie di 6 mq (246 celle 156 x156 ), una potenza di circa 1000w, con una tensione di esercizio di 96 vcc.
Primo veicolo elettrico alimentato a energia solare dichiaratamente low cost, il prototipo della Archimede Solar Car 1.0 è stato presentato nel corso dei lavori della conferenza dal titolo “Solar Power Automotive Application for Sustainable Mobility” organizzata dal centro di ricerca dell’Università di Catania Cutgana. La conferenza è stata aperta dai docenti Rosario Lanzafame (ordinario di Macchine e Sistemi energetici) e Giovanni Signorello (direttore del Cutgana) a cui sono seguite le relazioni di Gianfranco Rizzo (Università di Salerno), Antonio Di Natale (direttore R&D Enecom Power Hf di Torino), Vincenzo Di Bella (presidente di Futurosolare onlus) e Giangiacomo Minak (Università di Bologna).
Nel piazzale della struttura universitaria del prototipo è stata anche prevista una dimostrazione tecnica su strada, trasmessa in diretta streaming sul sito www.futurosolare.com, dove si possono trovare tutti i dettagli del progetto che ha preso forma dall’idea di un team che, qualche anno addietro, ha costituito una associazione spinta dal desiderio di mettere a disposizione della ricerca le proprie capacità ed esperienze. Tali competenze finalizzate alla realizzazione di prototipi di veicoli ad energia alternativa.
Tra le finalità del progetto vi sono la realizzazione e diffusione di modelli di mobilità efficienti razionali e nel rispetto dell’ambiente; la promozione di una maggiore consapevolezza rispetto al tema della mobilità sostenibile e che, anche iniziando da scelte e comportamenti individuali, è possibile migliorare l’ambiente e promuovere il benessere.
L’associazione che sta sviluppando il progetto Archimede prevede di riuscire a rapportarsi con enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali, con cui interscambiare informazioni nel settore delle energie rinnovabili e delle possibili applicazioni. Si vuole inoltre sensibilizzare gli amministratori locali ad attuare politiche che favoriscano la mobilità sostenibile, adeguando le infrastrutture, ad esempio realizzando percorsi ciclabili, punti di ricarica fotovoltaici lungo gli stessi e campagne informative rivolte agli operatori del settore ed ai cittadini.
Archimede Solar Car 1.0
Il prototipo Archimede è stato ideato per avere un ingombro massimo della vettura di 4500 mm in lunghezza e di 1800 mm in larghezza, in un corpo non fatto di carbonio per via dei costi "proibitivi" ma di allumino con copertura di kevlar così da riuscire ad aumentare la rigidezza flessionale nella direzione della stessa. La proprietà che ha spinto ad impiegare l’alluminio è la densità pari alla metà di quello del titanio e un terzo di quello dell’acciaio. L’alluminio, inoltre, non rischia di arrugginirsi e non si indebolisce nei punti interessati dalla saldatura.
Il gruppo sospensioni del veicolo è stato progettato tenendo conto dell’impiego in strade asfaltate: per il gruppo sospensioni anteriore si è scelto di utilizzare un sistema a quadrilatero deformante con i lati costituiti dai bracci oscillanti superiore e inferiore, il portamozzo, il telaio al quale sono vincolati i bracci oscillanti e l’ammortizzatore.
Per la parte motrice vengono utilizzati due motori di tipo ”brushless” montati nel retrotreno, direttamente del mozzo (hub motor). Questo tipo di motore elettrico a magneti permanenti, a differenza di un motore a spazzole, non ha bisogno di contatti elettrici striscianti sull’albero motore per poter funzionare. La commutazione della corrente circolante negli avvolgimenti non avviene più per via meccanica ma elettronicamente così da comportare una minore resistenza meccanica, eliminando la possibilità che si formino scintille al crescere della velocità di rotazione.
"L’auto elettrica a energia solare realizzata in Sicilia è un vero e proprio laboratorio viaggiante su ruote." ha spiegato il prof. Lanzafame. "Il progetto è la prova che è possibile soddisfare il desiderio di mobilità ecologica in ambito urbano attraverso la conversione fotovoltaica ‘on board’ dell’energie elettrica necessaria per la trazione del veicolo che raggiunge anche un’autonomia illimitata anche attraverso l’innovativa frenatura recuperativa".
Video Conferenza Solar Power Automotive for Sustainable Mobility
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