L’Unione Europea ha ordinato al governo di Lussemburgo di recuperare circa 250 milioni di euro nelle tasse da parte di Amazon, al termine di una indagine durata tre anni su un accordo fiscale speciale che risale al 2006. La decisione è stata annunciata da Margrethe Vestager, a capo dell’Antitrust europea.
Nel 2014 la Commissione della concorrenza dell’UE ha inviato una richiesta di informazioni al Granducato, dove ha sede operativa la parte europea di Amazon, chiedendo alla società di far luce su alcune questioni per dimostrare che la società non violasse le normative comunitarie sugli aiuti di Stato.
"Stiamo cercando che tipo di accordo il Lussemburgo ha con Amazon", è quanto aveva dichiarato un funzionario dell’UE, mentre un altro spiegava che Bruxelles stava conducendo una serie di "missioni conoscitive" in un certo numero di paesi dell’UE come parte del suo intento di reprimere presunti accordi che i paesi fanno con le grandi aziende per avere vantaggi fiscali.
La Commissione in passato ha lanciato diverse indagini approfondite in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo in merito agli accordi con società come Apple, Starbucks e Fiat Finance per dimostrare che questi non violassero le normative comunitarie sugli aiuti di Stato.
La struttura fiscale di Amazon ha suscitato critiche in tutta Europa in un momento in cui i governi europei sono stati costretti a imporre misure di austerità dure, tagliando ai servizi utili alla società per salvare le banche fallite e tagliare i deficit di bilancio. Società che fatturano tramite internet sono poi spesso accusate di eludere o evadere il fisco. Ci sono prove, spiegava il Financial Times in un rapporto di tre anni fa, che alcune grandi multinazionali pagano praticamente zero tasse.
I conti presentati da Amazon EU Sarl nel 2014 – anno in cui l’indagine è stata avviata – hanno messo in evidenza la sua struttura fiscale in Lussemburgo, che ha ridotto ad Amazon la percentuale massima di tasse da pagare di 8 punti percentuali, con la società che l’anno scorso avrebbe pagato tasse per il 31,8 per cento del fatturato, in base ai documenti depositati.
Ora, tre anni piu’ tardi, l’indagine si conclude con l’Unione Europea che chiede al Lussemburgo di recuperare circa 250 milioni di euro nelle tasse da parte di Amazon.
"Il Lussemburgo ha concesso benefici fiscali illegali ad Amazon", ha dichiarato Vestager in una dichiarazione riportata da Recode. "Di conseguenza, quasi tre quarti dei profitti di Amazon non sono stati tassati. In altre parole, Amazon è stata autorizzata a pagare quattro volte meno le imposte rispetto alle altre società locali soggette alle stesse regole fiscali nazionali".
Un portavoce di Amazon ha pubblicato una dichiarazione secondo cui la società crede che "Amazon non ha ricevuto alcun trattamento speciale dal Lussemburgo e che abbiamo pagato tutte le tasse dovute. Studieremo la decisione della Commissione e prendiamo in considerazione opzioni legali, tra cui andare in appello", ha aggiunto.
La Commissione europea sostiene che grazie ad un regolamento del fisco del 2003 del Lussemburgo, esteso nel 2011, ha permesso ad Amazon di gestire i propri guadagni in modo tale da pagare meno tasse.
In notizie correlate, l’Unione europea ha deciso di portare alla Corte europea di Giustizia il governo d’Irlanda per non avere ancora recuperato 13 miliardi di euro dovuti da Apple.
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