MetaVanity, il museo nel Metaverso costruito sul modello del Pantheon di Roma

Vanity Fair presenta MetaVanity, un museo nel Metaverso costruito sul modello del Pantheon di Roma, svelato alla Biennale Arte di Venezia 2022.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

La realizzazione di MetaVanity è stata ispirata dall’edificio del Pantheon di Roma: si presenta come un imponente spazio centrale, sormontato da una cupola aperta come nel monumento originale, e 12 ambienti espositivi dove vivere inedite esperienze di conoscenza e intrattenimento. All’interno si svela una mostra con protagonisti 19 nomi conosciuti della scena artistica digitale e crypto internazionale: Max Papeschi, Emanuele Dascanio, Quasimondo, Matt Kane, Skygolpe, Coldie, Jesse Draxler, Federico Clapis, Edo Bertoglio, Mimmo Dabbrescia, neurocolor, Billelis, Fabio Giampietro, Vhils, Kyle Kemink, Luna Ikuta, Dangiuz, Gammatrace, Stefano Contiero. Come visitatori, è possibile muoversi tra le loro opere e le loro installazioni liberamente, e fruirne secondo modalità impensabili in un ambiente culturale tradizionale.

E’ possibile visitare MetaVanity scaricando sui device compatibili l’app Hadem, disponibile gratuitamente per PC e mobile sul App Store per dispositivi Apple e presto su Google Play per Android e su Oculus Store per Oculus. L’app Hadem è stata programmata in Unreal 4, lo stesso motore grafico che Epic Games ha usato per sviluppare il popolare videogioco Fortnite.

MetaVanity è il terzo capitolo dell’avventura di Vanity Fair nel Metaverso, resa possibile con la collaborazione di Valuart. Il primo è arrivato nel 2021, con la copertina in NFT dedicata a Elodie; il secondo è avvenuto a Febbraio 2022, con il debutto di Vanity Player One, l’avatar del giornale protagonista di un servizio moda. Il terzo, MetaVanity, propone un progetto ancora più ambizioso. 

MetaVanity – alcune delle installazioni disponibili

MetaVanity – locandina

Vanity Fair ha presentato MetaVanity, il suo primo museo nel Metaverso, quel mondo in realtà virtuale dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Il progetto è stato presentato all’interno della cornice della Biennale Arte di Venezia come "un luogo dove conoscere e sperimentare, uno spazio che amplifica la capacità di raccontare storie, un panorama editoriale inedito per rinnovare informazione e intrattenimento".

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