La sorveglianza "segreta, massiccia e indiscriminata" condotta dai servizi di intelligence e divulgata dalla ‘talpa’ dell’intelligence statunitense Edward Snowden non può essere giustificata dalla lotta contro il terrorismo. E’ quanto detto dal più alto funzionario dei diritti umani in Europa, Nils Muiznieks.
Muiznieks, commissario per i diritti umani presso il Consiglio d’Europa, chiede una maggiore trasparenza e maggiore controllo democratico nei modi in cui le agenzie di sicurezza controllano Internet. Ha anche detto che Internet e il mondo digitale potrebbero indebolire o anche distruggere i nostri diritti fondamentali. In riferimento diretto agli Stati Uniti, dice il commissario, se non cambieranno il modo di agire sul web, la ‘grande Rete’, così come la conosciamo oggi, rischia di scomparire.
"La raccolta di massa dei dati delle comunicazioni è fondamentalmente contraria alla regola di diritto… e inefficace," il funzionario della Lettonia sostiene in un rapporto di 120 pagine, dal titolo "Lo stato di diritto su internet e nel mondo digitale".
Come commissario per i diritti umani, Muiznieks ha il potere di intervenire nei casi trasmessi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di Strasburgo. La sua relazione viene pubblicata la settimana dopo che l’Investigatory Powers Tribunal del Regno Unito (IPT) ha trovato che il regime giuridico che disciplina la sorveglianza di massa di Internet da parte dell’agenzia di controllo GCHQ è "conforme ai diritti umani".
NSA – logo
Nel suo rapporto, Muiznieks ha scritto: "In relazione al dibattito sulle pratiche dei servizi di intelligence e di sicurezza necessari dopo le rivelazioni di Edward Snowden, sta diventando sempre più chiaro che i programmi di sorveglianza segreti, massicci e indiscriminati non sono conformi al diritto europeo dei diritti umani e non può essere giustificato dalla lotta contro il terrorismo o altre minacce importanti alla sicurezza nazionale. Tali interferenze possono essere accettate solo se strettamente necessarie e proporzionate allo scopo legittimante ".
"Queste raccomandazioni contenute nella relazione … sono la mia interpretazione dei principi fondamentali dei diritti umani. I giudici fanno spesso riferimento al mio lavoro nei loro giudizi. Non c’è la giurisprudenza in materia di tematiche legate ad internet finora. Il Regno Unito è un paese che stiamo guardando molto attentamente su questi temi. Ha una grande influenza sulla necessità o meno che lo stato di diritto prevalga nell’ambiente digitale. Tutti questi dati che condividono gli accordi dovrebbero essere il più trasparenti possibili in modo da poter valutare la misura in cui essi rispettano la legge. Il nostro diritto alla privacy è stato compromesso in maniera regolare e su scala di massa. Trovo che sia molto preoccupante. "
Secondo il rapporto, dopo le rivelazioni di Edward Snowden e lo scandalo della Nsa, ci sono timori che gli altri Stati possano rispondere alla sorveglianza di massa statunitense frammentando la rete. Muiznieks ha detto che si aspetta di visitare il Regno Unito il prossimo anno ed esaminare i comportamenti del governo in materia di sorveglianza.
Notizia ripresa dal The Guardian.