La pensione anticipata contributiva consente di andare in pensione a 64 anni con almeno 20 anni di contributi: nel 2025 sarà possibile accedervi più facilmente grazie all’aumento minimo dell’assegno sociale.
Il sogno di tutti è quello di riuscire ad andare in pensione garantendosi una somma cospicua, così da potersi godere una vecchiaia senza alcun problema. Non è sempre così semplice, dato che sono tantissimi i pensionati che vivono con meno di mille euro al mese. E non è tutto, perché l’età pensionabile si sta allungando sempre di più: oggi, infatti, bisogna arrivare a 67 anni per poter finalmente lasciare il lavoro e prendersi il meritato riposo. Tuttavia proprio in queste ore si fa un gran parlare di un’opportunità che consentirebbe di andare in pensione nel 2025 a un’età meno avanzata e con una cifra decisamente soddisfacente.
Stiamo parlando della pensione anticipata contributiva, ovvero quella misura destinata a chi non ha contributi prima del 1996, ha il requisito contributivo minimo nei 20 anni di contributi e ha raggiunto i 64 anni di età. Questa pensione, però, è legata all’assegno sociale: per poterla ottenere, infatti, il lavoratore deve aver raggiunto una pensione non più bassa di un certo importo che parte appunto dall’assegno sociale.
Tuttavia nel 2025 sarà tutto più semplice, dato che l’inflazione non farà scattare un importante aumento dell’assegno sociale come invece è accaduto nell’ultimo biennio. Una notizia che ovviamente non può far piacere a chi percepisce questa misura di sostegno ma che al contrario è accolta con favore da chi vuole usufruire di questa misura: accedervi diventa più facile.
L’aumento sarà dell’1.6%: ciò vuol dire che l’assegno sociale passerà dai 534,41 euro attuali ai 542,96 euro del 2025. Dato che la pensione non deve scendere al di sotto di 3 volte il trattamento minimo, se oggi è sufficiente un trattamento da 1.603,23 euro per accedere alla pensione anticipata contributiva dall’anno prossimo ne servirà una da 1628,88 euro.
Cifra che però scende nel caso in cui la persona che richiede la misura in questione è una donna che ha avuto un figlio. In questo caso, infatti, la pensione non deve essere 3 volte ma 2,8 volte l’assegno sociale: ciò vuol dire che una somma da 1.520 euro al mese è sufficiente. Con più figli, infine, la pensione deve essere 2,6 volte l’assegno sociale, cioè circa 1.411 euro al mese.
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