Esiste un modo per non pagare i lavori straordinari all’interno del nostro condominio? Ecco cosa dice la legge italiana
Sempre più spesso, nel nostro condominio vengono effettuate delle spese straordinarie. Non solo la possibilità di utilizzare dei bonus per svolgere tali lavori, ma anche delle manutenzioni volte al miglioramento della gestione dentro il nostro palazzo: pensiamo il consumo dell’acqua, il riscaldamento o le opzioni per il risparmio dell’energia elettrica. Resta come certe opere, magari dopo un confronto con altri condomini, ci sembrano ambigui: se non li vogliamo pagare, come dobbiamo fare? Nel nostro articolo vi rispondiamo secondo i criteri della legge italiana.
Non pagare i lavori straordinari nel nostro condominio: le situazioni
Se non vogliamo pagare i lavori straordinari nel nostro palazzo, anche per il peso economico di quei cedolini, dobbiamo affidarci a un legale preparato in diritto condominiale. La sua professione gli permetterà di sondare il terreno su alcuni aspetti di queste opere dentro il condominio, cercando delle plausibili irregolarità. Tali situazioni emergono di solito in alcune condizioni, come possono essere la mancanza di una delibera assembleare, dei vizi procedurali di forma, delle innovazioni che possono essere gravose per la struttura condominiale o voluttuarie (ossia troppo costose per il valore della palazzina), delle opere che non vengono considerate urgenti o addirittura non necessari, delle violazioni al diritto di proprietà (modifiche all’aspetto del plesso abitativo dove viviamo).
Le contestazioni di tali opere nella palazzina dove abitiamo
Grazie alle indagini condotte dal nostro legale di fiducia, possiamo appellarci a una – o più – di queste situazioni per opporci al pagamento dei lavori straordinari e contestare l’operato del nostro amministratore condominiale, che in questo caso non darebbe ampia trasparenza sulle spese da effettuare la gestione del palazzo. L’avvocato potrà provare a muoversi in diverse modalità, tutte per altro legittimate dallo Stato italiano.
Potrà impugnare la delibera per l’esecuzione dei lavori, in un’azione legale che deve avvenire entro i primi 30 giorni dalla deliberazione all’interno dell’assemblea condominiale. Si dovrà esporre davanti al giudice, coi condomini contrari che dovranno dimostrare come la delibera non possa essere valida e quindi illegittima come decisione.
Altra opzione che può scegliere il nostro avvocato, è la richiesta della sospensione dei lavori. Per non anticipare le spese legate alle opere condominiali, che ovviamente non vogliamo pagare, i condomini chiedono di bloccare i lavori finché non avverrà il giudizio del giudice sulla situazione segnalata. Vi è una terza via, ovvero quella di una mediazione con l’amministratore – e i condomini che sostengono l’utilità dei lavori – per trovare una formula di compromesso sull’esecuzione delle opere.