Quando possiamo arrestare un ladro in Italia? Ecco cosa dice la legge

Arresto di un ladro in Italia
Quando può essere arrestato un ladro nel nostro Paese? Ecco cosa dice la legge italiana.

Scritto da

Andrea Rapisarda

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Come può essere arrestato un ladro in Italia? Ecco le ferree e vincolanti regole esposte nella legge italiana

Ladro arrestato dai Carabinieri
Carabinieri arrestano un ladro in Italia – (Modena Today) – pianetacellulare.it

Oggi in Italia impazzano le notizie di cronaca legate ai ladri, soprattutto nella categoria dei borseggiatori. Le metro delle grandi città sono piegate a questi illeciti, in una situazione che tende a diventare stancante sia per i cittadini ma anche per le forze dell’ordine, magari costrette a vedere una persona arrestata dopo poche ore di nuovo in strada e soprattutto a rubare. Per tutelarci dai malviventi, cosa dice esattamente la legge italiana? Andiamo a vedere.

Arrestare un ladro in Italia, cosa dice la legge

Qualcuno l’ha messo in dubbio vedendo le cronache locali e nazionali. Vi confermiamo comunque che, almeno in Italia, è ancora possibile arrestare i ladri. Ci sono però delle leggi molto stringenti per effettuare quest’operazione, che innescano a loro volta i numerosi disagi che stiamo vedendo in città come Roma, Milano, Napoli o Firenze (i casi dei borseggiatori, per intenderci). Si può limitare l’azione del malvivente da parte delle forze dell’ordine, a patto che si rispettino le regole disciplinate nell’articolo 383 del Codice di Procedura Penale.

Carabinieri perquisiscono un uomo
Ladro fermato dai Carabinieri in Italia – pianetacellulare.it

Le regole da tenere in conto in queste situazioni

Un ladro può essere arrestato per vari motivi in Italia. Il primo caso, e forse il più importante, è quello di catturarlo mentre si trova in flagranza di reato. Si tratta, da parte delle forze dell’ordine, di coglierlo mentre sta commettendo il furto o subito dopo, con la refurtiva ancora addosso. In quest’ultima situazione, la terminologia giuridica più esatta è quella di “quasi flagranza”.

Per un privato cittadino, la legge dice che possiamo sorprendere il ladro sul fatto. Visto, possiamo inseguirlo e fermarlo, a patto però che abbia ancora addosso la refurtiva coi nostri oggetti (gioielli, preziosi, soldi, etc). Inoltre, lo stesso cittadino deve aver visto il malvivente compiere il reato ai propri danni. Insomma, una legge molto complessa e potenzialmente poco applicabile, soprattutto nel caso di malviventi armati e che possono aggredirci per porre resistenza nella fuga.

Ci sono poi i reati perseguibili d’ufficio, nei quali rientra il furto. Questa tipologia di situazioni, sono quelle che fanno scattare un arresto senza attività d’indagine e soprattutto senza le denunce della vittima. In questo caso, l’azione penale parte automaticamente in caso di prove evidenti di colpevolezza del malvivente (lo vediamo in azione, troviamo addosso oggetti che rendono chiara la sua colpevolezza). Limiti molto forti della legge, che probabilmente appare troppo lenta all’evoluzione degli scippi in questi ultimi anni. Non solo le Metro o mezzi pubblici, ma gruppi criminali che operano per non apparire in flagrante e nascondere immediatamente le refurtive.

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