Da che età possiamo lasciare nostro figlio da solo in casa? Ecco cosa dice la legge per le famiglie italiane
Quando potremo lasciare nostro figlio solo a casa? E’ la domanda che si pongono un po’ tutte le mamme e i papà, soprattutto per depennare le spese della baby-sitter dal bilancio di famiglia e magari augurarsi la presa di maturità dei propri figli. La legge non parla chiaramente in questa situazione, in una situazione che dev’essere individuata proprio dai genitori vedendo la quotidianità del proprio figlio e della propria figlia. Ecco cosa ci dicono i giuristi italiani.
Le necessità per lasciare nostro figlio a casa da solo possono essere molteplici, a cominciare dagli impegni di lavoro, un’urgenza, un momento che vogliamo riservare a noi oppure la classica spesa al supermercato. La legge non parla di un’età specifica a riguardo, poiché tutto si traduce potenzialmente nella maturità raggiunta – o che si sta formando – nella ragazza o nel ragazzo che vogliamo lasciare da solo dentro casa.
Diciamo che un genitore può pensare di lasciare suo figlio da solo in casa a partire dei 14 anni. L’età anagrafica però non è l’attore principale all’interno dei criteri per effettuare questa operazione di autonomia nei nostri figli. I genitori, al momento di avvicinarsi alla porta, devono porsi delle importanti domande sulla piena maturità dei figli.
Se uscissimo un’ora, piuttosto che una giornata lavorativa, le domande d’obbligo da porci saranno diverse. Mio figlio è capace di badare a se stesso? Sarà in grado di affrontare una qualunque emergenza mentre sono fuori casa? Siamo certi che non combinerà danni? Questa tipologia di quesiti devono essere affrontati dai genitori della ragazza e il ragazzo, poiché sono i criteri con il quale la legge pone i propri principi per lasciare da soli i ragazzi nell’abitazione una volta compiuti i 14 anni.
I tempi sono molto cambiati dal passato, dove prima tra i 5 e i 10 anni molti ragazzi – come i nostri nonni – iniziavano a curare gli altri fratelli e magari a lavorare per portare i soldi in una famiglia povera. L’epoca ci fotografa dei giovani meno responsabili, forse eccessivamente distratti e meno disponibili a sacrificarsi per la propria famiglia. Restano però anche dei ragazzi molto disciplinati, capaci di aiutare in casa i genitori e non avere problemi a restare da soli all’interno dell’abitazione. Anche perché, in caso di assenza e problemi, la legge potrebbe ripercuotersi sugli amati genitori a livello di responsabilità. La tematica quindi passa da un confronto centrale tra moglie e marito.
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