Come funziona per gli orari con il lavoratore part-time: ecco cosa dice la Corte di Cassazione in termini di legge
All’interno del mondo del lavoro, il contratto part-time è una forma sempre più diffusa. Lo chiedono i lavoratori per numerose ragioni, spesso legate alle esigenze familiari oppure per portare avanti dei progetti personali. Una tipologia di richiesta che i datori di lavoro accettano una moltitudine di volte all’interno delle proprie aziende, salvo poi cadere in qualche equivoco sulla tipologia degli orari da svolgere: ecco cosa può accadere e come ci tutela la legge.
Un lavoratore può richiedere un contratto part-time, per destinare una parte della propria giornata ad altre tipologie di attività. Pur con una paga minore in confronto a un full-time, la persona richiedente riesce ad avere una parte della giornata da destinare ad altre situazioni. Molti datori di lavoro, almeno in Italia, non fanno della trasparenza il proprio baluardo: non definiscono degli orari precisi da effettuare.
Come segnala l’avvocato Angelo Greco su Instagram, spesso i datori non affrontano l’argomento degli orari di lavoro. Mettono davanti la solita scusa: “Iniziamo il lavoro e poi vediamo con il passare dei giorni”. Un modo per troncare l’accordo sulle ore da effettuare, in un argomento che rischia di non essere mai chiarito per mesi.
Che cosa comporta non conoscere gli orari per un lavoratore part-time? Anzitutto non potersi organizzare la giornata. Come detto, questa tipologia di contratto permette al lavoratore di gestire la propria quotidianità tra lavoro e altre attività (famiglia, hobby, etc). Proprio in questo contesto, punti che dal datore di lavoro dovrebbe essere chiariti proprio durante la firma del contratto. Una situazione che però non sempre si palesa da subito.
A seguito di numerosi ricorso in tema di diritto del lavoro, sulla vicenda si è voluta esprimere la Cassazione. Come prevedibile, il Tribunale ha condannato l’atteggiamento di alcuni datori lavorativi. I giudici hanno ritenuto necessaria, sul tavolo contrattuale, la precisa indicazione dell’orario di lavoro per il singolo dipendente part-time.
Pattuito l’orario, oltretutto, tale accordo non può essere modificato in corso d’opera. In tal senso, a meno di accordo tra le parti, il dipendente può chiamare in causa la propria azienda e addirittura ottenere dei risarcimenti del danno. Tali risarcimenti, legati proprio al tempo libero del lavoratore nel part-time, possono toccare diverse cifre. Nella media legata ai vari accordi tra datori e sindacati, si tratta del 5% della retribuzione lorda mensile.
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