Non ho pagato il bollo auto: ecco come funziona per leggi delle singole Regioni italiani e come si entra in prescrizione
Tra le difficoltà degli italiani, è emerso il trend nel saldare nei tempi previsti il proprio bollo dell’auto. Una problematica non di poco conto, considerato come sia un documento necessario per far circolare il vostro veicolo in strada e soprattutto implica delle sanzioni amministrative molto pesanti in caso di controlli dalle forze dell’ordine. Andiamo a vedere come funziona questa tipologia di situazioni e come s’innesca la prescrizione.
Non pago il bollo dell’auto, cosa succede?
Oggi, possono essere molteplici i motivi per cui non si paga il bollo della propria automobile. Senza cadere nella superficialità delle singole persone, possiamo evidenziare come dall’inizio del 2020 molteplici problematiche si sono abbattute sul nostro Paese: la pandemia da Covid-19, la crisi economica, il rialzo delle materie prime e dei carburanti. Condizioni che, in troppi casi, hanno penalizzato tantissimi cittadini oppure famiglie.
La prescrizione in queste situazioni
Con la forte crisi economica, qualche cittadino potrebbe aspettare i termini della prescrizione per non dover più pagare il bollo della propria automobile. Come sappiamo, i termini di questa tipologia di contesti per la legge sono variabili. Le tempistiche variano infatti a seconda delle Regioni dove si vive, come stipulato peraltro dal 1993. In questo caso, l’ente regionale ha il compito di accertamento, riscossione e contestazione verso i proprietari o gli utilizzatori di veicoli.
A determinare le variabili all’interno di questo disegno, ci sono anche le tipologie di veicolo che teniamo in possesso. In questo caso guarderemo la sua potenza, la classe ambientale e la Regione dove viene utilizzato. Una condizione che peraltro, come menziona la legge, è estesa anche alle vetture in leasing, usufrutto o noleggio a lungo termine.
Tenuto conto di queste variabili, in Italia possiamo calcolare il periodo di prescrizione. In questo caso, nella media italiana, si tratta di un periodo massimo di tre anni. Come detto, però, ci possono essere delle importanti variabili secondo il territorio regionale che andiamo ad analizzare. Se prendiamo il caso del Piemonte, il periodo di prescrizione viene esteso addirittura a cinque anni.
Tempistiche dove ugualmente i cittadini possono contestare il pagamento del bollo, dimostrando dei documenti che attestino come gli accertamenti e il pagamento debbano essere interrotti. Chiamati atti interruttivi, questa tipologia di situazioni potrebbero presentarsi in svariate forme. Pensiamo agli avvisi di accertamento, i solleciti di pagamento, nelle notifiche delle cartelle esattoriali, le intimazioni per un pagamento, il preavviso riguardo al fermo dell’auto o l’atto di pignoramento.