Gli arresti domiciliari sono una misura coercitiva che i giudici possono disporre in caso di probabile reato quando ancora non c’è una condanna definitiva. I soggetti colpiti da questo provvedimento possono postare sui social? Spieghiamo tutto in questo articolo.
Tra le tante misure cautelari che un giudice può stabilire nei confronti di una persona ci sono anche gli arresti domiciliari. In genere si opta per questa soluzione in presenza di gravi indizi di colpevolezza: per farla breve, quando si ritiene probabile il reato scattano gli arresti domiciliari per l’imputato o l’imputata. Questa modalità consente di tutelare anche la persona che ha subito il reato, impedendo al soggetto accusato di girare liberamente. E’ proprio quanto accaduto di recente a Baby Gang, il famoso trapper che si trovava ai domiciliari dallo scorso gennaio con il braccialetto elettronico.
Tuttavia nei giorni scorsi il trapper, il cui vero nome è Zaccaria Mouhib, ha fatto rientro in carcere a seguito di quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Milano. Baby Gang, condannato in primo grado per rapina a 4 anni e 10 mesi di reclusione e poi anche a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria di circa due anni fa, non avrebbe infatti rispettato le disposizioni relative agli arresti domiciliari.
Postare sui social mentre si è ai domiciliari: si rischia grosso
La Corte d’Appello di Milano ha quindi revocato i domiciliari per il trapper di Lecco e ha disposto la carcerazione. Tutto questo perché il 22enne avrebbe pubblicato su Instagram alcuni post per promuovere il suo nuovo album. Una decisione su cui verrà presentato ricorso: il management di Baby Gang afferma infatti che i post siano stati pubblicati dallo staff di Baby Gang e autorizzati dal tribunale.
In attesa di capire come finirà questa storia è bene fare chiarezza su un aspetto ben preciso. Chi è agli arresti domiciliari e pubblica dei post sui social viola di fatto il provvedimento?
Questa misura coercitiva può avere un formato ‘standard’, ovvero l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione o da una dimora individuata dal giudice. Tuttavia sempre più spesso negli ultimi tempi il giudice può stabilire una punizione più severa, vietando anche l’utilizzo dei social e di internet per impedire qualsiasi comunicazione con l’esterno.
Arresti domiciliari e utilizzo dei social: la sentenza del 2016 parla chiaro
Una sentenza del 2016 della Corte di Cassazione afferma chiaramente che “la prescrizione per chi si trovi agli arresti domiciliari di non comunicare con persone estranee deve essere inteso nel senso di un divieto non solo di parlare con persone non conviventi, ma anche di stabilire contatti con altri soggetti, sia vocali che a mezzo congegni elettronici“.
Pertanto se il divieto di utilizzo dei social stabilito da un giudice viene violato è possibile che un tribunale decida per il carcere.