Molti affittuari hanno il sospetto che i proprietari entrino nell’abitazione senza il consenso di chi ci vive. In questo articolo cerchiamo di spiegare nel dettaglio cosa dice la legge in merito all’installazione di un sistema di videosorveglianza per accertare questo comportamento.
Casa propria è certamente il miglior luogo per non correre rischi in termini di privacy. Dentro le mura della propria abitazione nessuno può venire a vedere cosa facciamo. Ma è davvero così? Per chi è affittuario non è proprio così scontato. Non è raro, infatti, che la persona che vive in una casa in affitto sospetti che il padrone di casa si sia tenuto un mazzo di chiavi per sé, così da poter entrare in casa quando l’inquilino non c’è. Come fare per verificare se questa cosa avviene o no? Quali sono le mosse legali che può fare l’inquilino per tutelarsi da questi comportamenti?
In un video pubblicato sul suo profilo Instagram il noto avvocato Angelo Greco, direttore del sito Laleggepertutti.it e seguito da oltre 568.000 follower sulla piattaforma social, ha provato a fare chiarezza su un aspetto ben preciso. In molti, infatti, sono portati a installare una telecamera in casa per controllare eventuali ingressi del proprietario: ma è legale?
La legge, salvo patti diversi stabiliti nel contratto di locazione, stabilisce che il conduttore può eseguire migliorie e innovazioni all’immobile locato. Ciò significa che la persona che vive in una casa in affitto può realizzare interventi che aumentino la qualità o il valore economico dell’abitazione.
Tra le opere che l’inquilino può aggiungere in casa rientra anche l’impianto di videosorveglianza, importante per difendere la casa da ladri e altri malviventi. Pertanto è possibile installare delle telecamere nell’appartamento in affitto senza chiedere l’autorizzazione al proprietario.
E’ bene inoltre ricordare che l’appartamento, una volta sottoscritto il contratto di affitto, diventa dimora dell’inquilino: il locatore non può accedervi senza autorizzazione per non incappare nel reato di violazione di domicilio. Quindi l’affittuario può utilizzare le registrazioni effettuate dalle telecamere di videosorveglianza per dimostrare che effettivamente il locatore è entrato in casa senza autorizzazione.
Si può sporgere querela entro tre mesi dall’avvenuto illecito, anche presentandosi presso la caserma di polizia o direttamente presso la Procura della Repubblica senza bisogno di un avvocato. L’eventuale condanna del proprietario di casa per violazione di domicilio consentirà all’affittuario di ottenere un risarcimento, che potrà essere compensato con i canoni di locazione qualora non dovesse essere pagato spontaneamente dal locatore.
E’ molto importante conoscere tutti questi aspetti legali per sapere sempre cosa fare in questi casi.
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