Le spese condominiali sono uno degli esborsi a cui bisogna provvedere. Tuttavia ci sono anche casi di condomini morosi: come funziona la prescrizione e perché l’amministratore può interromperla.
Ogni mese bisogna provvedere a una serie di spese, talvolta anche ingenti, che rischiano di non far quadrare i conti. Basti pensare alle bollette della luce e del gas, che negli ultimi anni sono diventate sempre più pesanti, ma anche l’affitto, le spese relative all’automobile (assicurazione, bollo, manutenzione, ecc) e tanti altri esborsi a cui non si può proprio rinunciare. Tra queste ci sono anche le spese che riguardano il condominio, ovvero quell’onere a carico di tutti i condomini di uno stabile. Le spese condominiali fanno riferimento alle parti comuni dello stabile in cui si trovano gli appartamenti.
Tanto per fare un esempio, la fornitura di energia elettrica per illuminare le parti comuni – come ad esempio la parte esterna dello stabile o le scale – rientra tra le spese condominiali. Stesso discorso per le spese necessarie a fare in modo che l’intera struttura venga sempre pulita e igienizzata.
Ci sono poi le spese per la manutenzione dello stabile, l’irrigazione dei giardini, la gestione degli ascensori e molto altro ancora. In base alla quota di proprietà all’interno dell’edificio si può calcolare l’ammontare esatto della spesa condominiale, ovvero quanto bisogna pagare a testa. Va da sé che chi possiede un appartamento di dimensioni maggiori dovrà affrontare un esborso più elevato.
Ma cosa succede quando passano molti anni e l’inquilino non ha ancora provveduto a saldare le spese condominiali? Se passano 5 anni può scattare la prescrizione? E’ una domanda che viene posta spesso, pertanto è bene fare chiarezza. Angelo Greco, noto avvocato e direttore del sito ‘Laleggepertutti.it’, ha pubblicato un post su Instagram per sgombrare il campo da ogni dubbio su questo argomento.
Prima di tutto è bene precisare che il termine di prescrizione delle quote condominiali – ordinarie e straordinarie – comincia nel momento in cui l’assemblea di condominio approva il rendiconto e lo stato di riparto che l’amministratore ha provveduto a presentare.
Ciò significa che a ogni nuova approvazione dello stato di riparto da parte dell’assemblea condominiale – che deve avvenire ogni anno – la prescrizione subisce l’azzeramento e di conseguenza il rinnovo. Ciò vuole dire che sarà sempre possibile esigere le somme nei confronti dei condomini che non hanno ancora pagato le loro quote condominiali.
Questo perché l’amministratore può interrompere il termine di prescrizione e farlo ripartire di nuovo portando a fine anno il credito nel rendiconto.
Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi è che con gli smartphone possiamo fotografare…
In tanti aspettavano da tempo l'adeguamento del 5,4% delle rendite Inail: le ultime circolari dell'ente…
Con lo switch-off dello scorso 28 agosto, che ha introdotto il nuovo digitale terrestre, è…
Sapere dove si trova un'altra persona è ora possibile grazie a WhatsApp: in pochi conoscono…
Il cappotto termico interno è una soluzione ottimale per avere ottimi risultati in riferimento all'isolamento…
Basta una mossa semplice e automatica per avere sempre a disposizione tutti i canali del…