Enel non avrebbe informato nella maniera corretta i consumatori sulle variazioni dei prezzi di luce e gas, favorendo un ‘silenzio assenso’ degli stessi. In questo articolo spieghiamo tutti i dettagli del caso bollette shock.
La fine del servizio di tutela, arrivata senza informare adeguatamente gli utenti, si è rivelata l’ennesima batosta per i consumatori già molto provati dai forti rincari degli ultimi anni. Ma in cosa consiste esattamente? Sostanzialmente si tratta delle variazioni delle condizioni sottoscritte con le aziende fornitrici di energia. In genere il prezzo rimane bloccato per un certo periodo di tempo, prima che intervenga appunto la variazione. Tuttavia le aziende dovrebbero informare per tempo la clientela – almeno tre mesi prima – e soprattutto dovrebbero farlo anche in maniera molto chiara ed esaustiva.
A quanto pare Enel non avrebbe affatto informato per bene i consumatori, tanto che alcuni denunciano come la mail sia stata costruita in un modo tale da farla finire nella casella spam. In altri casi la comunicazione riguardante la variazione era inserita all’interno di altri contenuti di carattere commerciale.
Ma perché tutto questo? E’ presto detto. Se il consumatore non effettua alcun cambiamento è come se accettasse le nuove condizioni con il principio del ‘silenzio assenso’. Il problema sorge proprio nel momento in cui si scopre che la comunicazione di Enel non è stata chiara.
Avrebbe dovuto esserlo, invece, perché i prezzi si sono alzati parecchio: per i contratti luce si passa da un prezzo al kWh di 0,147 euro a quello di 0,4816, mentre per i contratti gas si passa da un prezzo al kWh di 0,488 euro addirittura a 2,48 euro.
E non è tutto, perché la maggior parte degli utenti ha ricevuto la comunicazione nei primi mesi del 2023: ciò vuol dire che nelle prima bollette 2024 sono arrivati i costi esorbitanti relativi al gas consumato lo scorso inverno.
Qualche giorno fa è intervenuto a La7 Massimiliano Dona, avvocato esperto di consumatori oltre che creator e podcaster. Durante il programma ‘L’aria che tira’ e poi anche sul suo profilo Instagram il legale ha riportato la difesa di Enel, che afferma come nel 2022 -anno in cui sono state fatte le scelte relative alla variazione prezzi – il management era un altro.
Dona, a questo punto, chiede a Enel cosa abbia intenzione di fare per risarcire i consumatori, ad esempio stornando gli importi ottenuti tramite la comunicazione tutt’altro che chiara. “Una comunicazione di questo tipo merita davvero la scure dell’Antitrust“, sottolinea l’avvocato che difende i diritti dei consumatori.
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