Il Parlamento europeo ha approvato il diritto alla riparazione che consente di riparare molto più facilmente (e a prezzi ragionevoli) un dispositivo rotto o danneggiato. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa novità che aiuta anche a preservare l’ambiente.
Nel mondo ci sono ormai tantissimi dispositivi elettronici. Solo gli smartphone, stando alle ultime indagini, sono circa 7 miliardi in tutto il pianeta. Una cifra che è sufficiente per immaginare l’incredibile quantità di rifiuti elettronici prodotta praticamente ogni giorno. Una delle cause che porta ad avere così tanti dispositivi consiste nel fatto che molto spesso gli utenti che si ritrovano con un device rotto o danneggiato sono portati ad acquistarne uno nuovo invece di provare a ripararlo. Proprio questa tendenza al ricambio continuo non fa altro che generare una mole di rifiuti elettronici sempre più grande.
Proprio per cercare di arginare questa problematica il Parlamento Europeo ha appena approvato il diritto alla riparazione. Si tratta di un importante diritto che viene incontro alle esigenze dei consumatori e che potrebbe segnare una svolta importante anche in termini di impatto ambientale.
Diritto alla riparazione, svolta UE: tutti i dettagli
Con questa svolta, infatti, gli utenti potranno riparare molto più facilmente un dispositivo rotto o danneggiato senza doverne per forza acquistare uno nuovo. Una normativa che serve appunto a fare in modo che prodotti acquistati da poco e magari interessati da qualche danneggiamento non finiscano subito nella discarica, ma vengano appunto riparati e riutilizzati.
Il diritto alla riparazione riguarda soprattutto i prodotti ad alto impatto ambientale, come appunto i dispositivi elettronici e gli elettrodomestici. Ma in cosa consiste nel dettaglio?
Tra le varie novità introdotte con il testo approvato dal Parlamento UE ci sono degli obblighi ben precisi per i produttori. Prima di tutto per le aziende produttrici diventa obbligatorio informare gli utenti, ovvero fornire informazioni chiare e dettagliate su come riparare i prodotti (ovviamente quando è possibile).
Tali indicazioni devono includere anche l’elenco dei pezzi di ricambio necessari. I componenti dovranno essere resi disponibili anche ai centri di assistenza terzi, ovvero quelli non convenzionati.
La vendita dovrà avvenire a prezzi ragionevoli
In più, la vendita dei pezzi di ricambio ai consumatori dovrà avvenire a prezzi ragionevoli, che andranno dichiarati al momento della consegna del dispositivo. Nel caso in cui risulti impossibile stabilire l’importo con precisione, il riparatore dovrà comunque indicare una cifra massima oltre la quale l’acquirente non potrà spendere.
E non è tutto, perché il consumatore che deciderà per la riparazione invece della sostituzione del prodotto avrà inoltre diritto a un anno supplementare di garanzia. Si tratta senza dubbio di una decisione importante che viene incontro agli utenti e consente di salvaguardare maggiormente l’ambiente.