La partnership tra Bayer e Trinity Agtech favorisce l’agricoltura rigenerativa, un approccio che sta conquistando sempre più spazio. In questo articolo andiamo a spiegare nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i vantaggi per l’ambiente.
Il concetto di agricoltura rigenerativa si sta facendo sempre più largo. Si tratta di un metodo rivoluzionario che cerca di rispondere al cambiamento climatico e alle tante sfide ambientali dei tempi di oggi. Sostanzialmente l’agricoltura rigenerativa ha come scopo quello di rigenerare la salute del terreno, andando oltretutto a potenziarla. Oltre a una produzione del cibo che diventa via via sempre più responsabile, l’agricoltura generativa evita il degrado del suolo e gioca quindi un ruolo determinante per la salvaguardia dell’ambiente. Non a caso le aziende stanno cercando di promuoverla con sempre maggiore convinzione.
Proprio nei giorni scorsi è arrivata una notizia davvero molto importante che evidenzia ancora di più come questo approccio si stia ormai diffondendo nella maniera giusta. Una grande azienda come Bayer ha infatti annunciato di aver intrapreso una partnership con la società britannica Trinity Agtech che ha come finalità proprio l’agricoltura rigenerativa.
In particolare, la piattaforma Sandy di Trinity Agtech avrà un ruolo decisivo per la Carbon Initiative di Bayer in Europa, Medio Oriente e Africa, ovvero nella misurazione e nel monitoraggio del carbonio. Ma non è tutto, perché l’esperienza sul campo di Trinity Agtech permetterà a Bayer di sviluppare soluzioni più personalizzate per coltivatori e coloro che operano nel settore.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la piattaforma Sandy progettata dalla società con sede nel Regno Unito consente ad agricoltori e sviluppatori di progetti di raggruppare tutti i dati che riguardano le condizioni di un’azienda agricola. Così facendo l’agricoltore potrà monitorare il livello di carbonio dell’azienda e capire come muoversi.
L’agricoltura generativa si sta rivelando un vero e proprio toccasana per l’ambiente. Basti pensare che il progetto European Carbon Initiative messo in piedi da Bayer ha mostrato che i coltivatori che scelgono questo approccio vanno a emettere il 15% di carbonio in meno rispetto a coloro che invece puntano ancora sulle metodologie classiche.
L’obiettivo del colosso è ovviamente quello di estendere questa modalità e fare in modo che la Carbon Initiative viva anche una maggiore espansione volta a progetti commerciali. Lo scopo di Bayer, seguendo con dedizione quanto stabilito con l’E-Green Deal, è quello di arrivare a una catena del valore alimentare priva del carbonio.
Per questo motivo Bayer premierà i coltivatori che decideranno di adottare l’agricoltura generativa, in particolare rotazioni delle colture, applicazione di azoto di precisione e altre tecniche ben precise.
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