Il bonus tredicesima è una delle soluzioni su cui sta lavorando il governo Meloni per rendere più corposa la busta paga di tanti lavoratori nel periodo natalizio. In questo articolo spieghiamo le importanti migliorie che riguardano questa misura.
In questi ultimi anni caratterizzati da una forte inflazione, che sta creando grosse difficoltà a tante famiglie italiane, la presenza dei molti bonus si è rivelata ‘salvifica’. Diversi nuclei familiari hanno trovato infatti respiro grazie a queste misure di sostegno economico che hanno permesso di reggere l’urto dei tanti rincari. Uno dei bonus su cui sta ragionando il governo Meloni è il cosiddetto bonus tredicesima, ovvero quell’importo aggiuntivo che va a sommarsi allo stipendio in busta paga. Per farla breve con questo bonus i lavoratori potranno ottenere una tredicesima un po’ più corposa.
Al momento si tratta solo di un’ipotesi, anche se il nuovo bonus di 80 euro erogato una tantum sembrerebbe essere una delle misure che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vuole introdurre entro il 2024. Qualche giorno fa era stata diffusa una prima bozza che precisava la soglia massima per ottenere questa misura di sostegno economico.
Il bonus doveva inizialmente spettare a coloro che hanno un reddito fino a 15.000 euro: per questi contribuenti era infatti previsto un bonus da 80 euro. Ora però sembra che siano in corso dei cambiamenti importanti: il bonus di Natale – l’altro nome del bonus tredicesima – dovrebbe aumentare e passare da 80 a 100 euro.
Tuttavia per ottenere questa somma una tantum è necessario soddisfare alcuni requisiti ben precisi. Prima di tutto il reddito non deve essere superiore a 28.000 euro. In più il coniuge e almeno un figlio devono percepire un reddito che non supera i 2840.51 euro, al lordo degli oneri deducibili (per i figli fino a 24 anni si sale fino a 4.000 euro).
In più è necessaria la capacità fiscale in relazione ai redditi da lavoro dipendente percepiti dal richiedente. Coloro che rispettano tutti questi requisiti possono quindi avere accesso a questo importante bonus, che va quindi a incrementare la tredicesima. La misura dovrebbe però costare all’incirca 100 milioni di euro: una cifra che ha sollevato molti dubbi su come riuscirà il governo Meloni a trovare i fondi necessari.
Molto probabilmente la misura verrà finanziata con il concordato preventivo biennale, ovvero quell’accordo agevolato per il pagamento delle imposte che dovrebbe convincere molti cittadini che non versano le tasse (o ne versano meno di quante dovrebbero) a mettersi in regola. Con questo accordo lo Stato incassa le somme mancanti e rinuncia per due anni a effettuare controlli a chi aderisce al concordato preventivo biennale.
L’importo esatto del bonus sarà definito con un decreto del Ministero dell’Economia, che dovrà essere emanato entro il 15 novembre 2024.
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