La guerra al pezzotto è ormai in corso e presto dovrebbero arrivare le prime multe agli utilizzatori di questo strumento illegale: in questo articolo spieghiamo come fanno le autorità a trovare questi decoder e chi li usa.
Le autorità hanno deciso di dichiarare guerra alla pirateria. Poco più di un mese fa il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio annunciava sui social che molto presto sarebbero arrivate pesanti sanzioni per tutti coloro che avevano visto partite di calcio su siti o app illegali. In particolare l’azione dell’AGCOM è mirata a individuare e punire gli utilizzatori del cosiddetto ‘pezzotto’, ovvero il decoder illegale che consente di vedere i contenuti di piattaforme a pagamento come Sky, DAZN, Prime Video e via dicendo. Questo decoder sfrutta il sistema Iptv per ricevere il segnale dei canali televisivi.
Capitanio ha specificato che le sanzioni per coloro che hanno visto partite tramite i siti illegali andranno da 150 a 5.000 euro. L’AGCOM ha deciso di servirsi della piattaforma Piracy Shield, uno strumento operativo che dovrebbe servire proprio a contrastare la diffusione illecita dei contenuti incriminati.
Pezzotto, ti rintracciano così: ci sono due modi
Ma come è possibile rintracciare i possessori dei pezzotti? Come fanno le forze dell’ordine a risalire a coloro che effettivamente hanno usato o usano ancora questo strumento illegale?
Per fare chiarezza l’esperto di informatica Danilo Cimino ha pubblicato sul proprio canale Instagram – seguito da più di 30.000 follower – un video dove viene spiegato tutto. Il pezzotto è un TV box, ovvero un piccolo computer che può essere attaccato alla televisione e gestito con un telecomando.
Grazie al pezzotto è possibile vedere le partite trasmesse illegalmente, pagando un abbonamento. Tutti coloro che ne usano uno possono essere rintracciati in due modi. Prima di tutto si può essere ‘beccati’ tramite l’indirizzo IP che identifica con precisione il dispositivo collegato a internet. Chiaramente basta usare una VPN per mascherare il proprio indirizzo IP, anche se va ricordato che anche questa pratica è illegale.
In più, anche mascherando l’IP farla franca non è così scontato. Si può infatti risalire al metodo di pagamento utilizzato per sottoscrivere l’abbonamento al pezzotto. Ecco perché è molto importante non affidarsi a queste soluzioni: il rischio è di incappare in sanzioni pesantissime.
Pirateria: cosa servirebbe per combatterla davvero
Gli esperti hanno però messo in evidenza le criticità di Piracy Shield, che sembra andare a colpire anche siti perfettamente illegali creando quindi diversi disagi. Ecco perché in tanti sono convinti che per contrastare efficacemente la pirateria basterebbe abbassare i prezzi degli abbonamenti alle varie piattaforme.
Al momento, infatti, sono tante le famiglie che non possono permettersi di pagare cifre così elevate per seguire legalmente la propria squadra del cuore e gli altri match.