In caso di mancato pagamento di una bolletta entro la data di scadenza il gestore si mette in moto per consentire all’utente di regolarizzare la propria posizione. In questo articolo spieghiamo tutti i passaggi: si può arrivare anche alla sospensione della fornitura.
Gli ultimi anni sono stati davvero molto complicati per la maggioranza delle famiglie italiane. Prima la pandemia di Covid-19, poi lo scoppio del conflitto in Ucraina e le sempre più crescenti tensioni internazionali hanno fatto incrementare molto il costo della vita. In particolare i nuclei familiari hanno dovuto fare i conti con pesanti aumenti sul costo dell’energia. In tanti si sono visti recapitare a casa bollette della luce e del gas con cifre astronomiche. I bonus statali hanno aiutato a reggere l’urto; in più negli ultimi tempi sembra che il prezzo si sia un po’ abbassato.
Ciò non toglie che in molti abbiano avuto talmente tante difficoltà di recente da non riuscire in alcuni casi a pagare una bolletta entro la data di scadenza. Ma cosa succede in caso di mancato pagamento di una bolletta? Quali sono i rischi che si corrono, specialmente se si verifica un’aggravamento dell’inadempienza?
Bolletta non pagata, cosa succede: tutti i chiarimenti
Normalmente è il gestore del servizio a chiarire tutti i passaggi che si succedono in caso di mancato pagamento di una bolletta. Inizialmente l’utente viene avvisato della bolletta non ancora pagata e pertanto sollecitato a provvedere il prima possibile. Se il pagamento non avviene il gestore può procedere anche con la sospensione della fornitura. Ma andiamo per gradi.
Solitamente se il pagamento avviene qualche giorno dopo la data di scadenza presente in bolletta non succede nulla. L’utente è sempre tenuto a procedere al versamento entro quella data, ma se questo avviene entro la settimana successiva non scattano provvedimenti.
Se invece sono già passati 15 giorni dalla scadenza della bolletta il gestore si mette in moto e invia all’utente un sollecito di pagamento, contenente tutte le spiegazioni su come regolarizzare la propria posizione e comunicare l’avvenuto versamento.
Nel sollecito l’utente che non ha ancora provveduto al pagamento troverà anche la data limite per fare in modo che non si arrivi alla sospensione della fornitura. Un’azione che ovviamente avrà anche dei costi aggiuntivi per l’utente derivanti dalla sospensione e dalla successiva riattivazione del servizio.
Cosa serve per riattivare la fornitura dopo la sospensione
Se anche dopo il sollecito l’utente non paga la bolletta, il passo successivo è la riduzione della potenza erogata. Se passano altri 15 giorni senza che venga effettuato il pagamento l’ente o la società fornitrice di energia provvederà all’interruzione totale della fornitura.
Per riattivarla l’utente dovrà pagare tutte le bollette ancora inevase e anche i costi aggiuntivi a cui facevamo riferimento in precedenza. Il servizio può anche non essere sospeso, come ad esempio se i pagamenti sono stati regolarmente effettuati ma è mancata la registrazione da parte del gestore.
Anche il mancato invio di solleciti e la prescrizione della bolletta comportano la non sospensione della fornitura.