Per cercare di contrastare la diffusione di contenuti sportivi tramite siti illegali l’Agcom ha deciso di utilizzare uno strumento come Piracy Shield. Tuttavia pare proprio che il rimedio non stia dando i frutti sperati: ecco cosa sta succedendo.
Le autorità hanno deciso di combattere molto duramente la pirateria, ovvero la visione delle partite di calcio e più in generale degli eventi sportivi tramite le piattaforme illegali. Lo scorso marzo il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, ha messo in guardia tutti coloro che sono soliti utilizzare il cosiddetto ‘pezzotto‘ o le app illegali per guardare le partite di calcio. Molto presto, infatti, alcuni di questi riceveranno multe che possono andare da 150 a 5.000 euro.
Una mossa drastica che dovrebbe riuscire ad abbattere un fenomeno che negli ultimi anni è diventato sempre più diffuso, complice anche il prezzo elevato degli abbonamenti alle varie piattaforme di streaming. In particolare le autorità hanno deciso di servirsi del Piracy Shield, ovvero di uno strumento operativo che ha proprio il compito di contrastare la diffusione illegale dei contenuti.
Piracy Shield è infatti progettata per oscurare nel giro di 30 minuti tutti quei siti che trasmettono contenuti in streaming in maniera del tutto illegale. L’azione di Piracy Shield si concentra soprattutto sugli eventi sportivi, in particolare sul calcio. In un primo momento sembrava che questo strumento fosse davvero quello risolutivo per contrastare definitivamente la pirateria.
Tuttavia pare che la piattaforma abbia delle falle: in particolare pare proprio che vada a oscurare anche siti del tutto legittimi, creando così una lunga lista di ‘falsi positivi’. Ma non è soltanto questo aspetto a far aleggiare molti dubbi sull’efficacia di Piracy Shield.
Il blocco dei siti, infatti, è facilmente aggirabile e lo sanno benissimo anche le autorità stesse. Chiunque può andare su Google e scoprire come fare per vedere ugualmente siti che sono stati bloccati. Ovviamente si tratta di una pratica illegale e chi la utilizza rischia grosso.
Ecco perché la maggior parte degli esperti informatici ritiene che l’utilizzo di una piattaforma come Piracy Shield, che oltretutto pare avere molte falle e malfunzionamenti, non porterà assolutamente a vincere la battaglia contro la pirateria. L’opinione di molti è che l’unico modo per contrastare la diffusione di contenuti sportivi su siti illegali è abbassare i costi degli abbonamenti alle varie piattaforme legali.
Nel frattempo alcune associazioni si sono già esposte per chiedere di bloccare l’utilizzo di Privacy Shield per non aumentare i problemi già esistenti. Solo in questo modo diventerebbe possibile superare le criticità e garantire davvero un servizio efficiente, senza andare a colpire quei siti che operano in maniera del tutto legale.
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